E' arrivato in semifinale all'America's Cup il catamarano progettato grazie a Esteco

E' della società insediata all'Area Science Park di Trieste il software utilizzato per "creare" questa barca velocissima impegnata nella disputa finale

TRIESTE - Il catamarano britannico giunto in semifinale all'America's Cup ha un pezzo di "cervello" italiano.

Per la precisione triestino

E' stato infatti progettato utilizzando il software per l'ottimizzazione ingegneristica "modeFrontier" di Esteco, impresa attiva nell'Area science park di Trieste.

In gara in questi giorni nelle acque delle Bermuda per l’America’s Cup c'è infatti il catamarano britannico del team Land Rover BAR, impegnato nelle semifinali in un testa a testa con Emirates Team New Zealand.

Le sfide dell'America's Cup sono sempre più una combinazione di prodezze sportive e di innovazione tecnologica, con gli impressionanti catamarani da competizione capaci di “volare” sull’acqua, triplicando la velocità del vento fino a sfiorare i 90 km orari.

Un concentrato di ingegneria e precisione tecnica che richiede competenze e software all’avanguardia.

Il team inglese - così come i francesi di Groupama Team France - ha quindi progettato la propria imbarcazione utilizzando modeFrontier, software già adottato in passato anche dal team di Luna Rossa.

“L’ottimizzazione è cruciale in ogni fase della progettazione – spiega Matteo Ledri, ingegnere del team Land Rover BAR – dai design preliminari, basati su modelli semplificati, fino all’ottimizzazione aerodinamica del foil e alla progettazione del sistema idraulico. Le regole della competizione ci aiutano in un certo senso, perché ci consentono di definire e circoscrivere lo spazio di design, ma bisogna considerare anche le condizioni operative che la barca si troverà ad affrontare, come ad esempio dove si svolgeranno le gare e quale sarà la formula della competizione. In questo modo possiamo affinare la performance della barca a seconda dei requisiti”.

“La celebre gara velica è cambiata in modo drastico nel corso della sua storia lunga di 166 anni - sottolinea Carlo Poloni, presidente di Esteco. Oggi non è basata solo sull’architettura navale, la competizione si estende a diversi fronti: sistemi, elettronica, idraulica, computeristica e software. Prima di uscire in mare aperto, la sfida inizia sul desktop del progettista. Più i software che gli ingegneri hanno a disposizione sono potenti e sofisticati, più velocemente troveranno le migliori soluzioni progettuali”.

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