Aussafer: «Assieme a 21 Invest per scalare l’Europa»
Giacomo Citossi ricorda il 2020, quando la sua famiglia aveva deciso di cedere la maggioranza del capitale dell’azienda fondata dai nonni – la Aussafer - alla 21 Invest di Alessandro Benetton: «Avevamo realizzato di essere pronti alla terza fase di sviluppo. Aussafer era nata negli anni Sessanta come un’attività artigianale nella lavorazione del metallo. La seconda generazione, mia zia Luisa e mio papà Claudio, aveva avviato l’industrializzazione e investito nelle tecnologie laser per il taglio delle lamiere d’acciaio. Con il mio ingresso è stato accelerato lo sviluppo. Eravamo cresciuti molto, al punto che abbiamo capito di poter fare da polo aggregante. L’incontro con 21 Invest ci ha permesso questo percorso», racconta Citossi, che oggi è amministratore delegato.
Citossi è fresco di annuncio della terza acquisizione dal 2021, che proietta Aussafer verso i 110 milioni di ricavi e porta il gruppo di San Giorgio di Nogaro in Germania. La società acquisita, la Hailtec, segue l’udinese Ramo e la vicentina Laserjet. «Sono molto soddisfatto. La nostra missione è creare un leader europeo della lavorazione dell’acciaio ad alta tecnologia», ha detto Benetton, che con 21 Invest controlla il 64% di Aussafer, affiancando la famiglia.
Citossi, come nasce l’idea di costruire quello che definite un hub del settore?
«Pur essendo un punto di forza dell’industria italiana, la lavorazione della lamiera d’acciaio è un settore ancora molto frammentato. Gli spazi di crescita sono ampi, in Italia e in Europa».
Oggi come vi posizionate?
«A San Giorgio abbiamo il reparto di taglio laser più grande d’Italia, nove macchine che lavorano 24 ore su 24. Due business unit: una che fa prototipi di motori elettrici e una che lavora i metalli hi-tech. Quando è arrivata 21 Invest fatturavamo 30 milioni, adesso superiamo i 100 e siamo leader in Italia».
Perché ora la Germania?
«Per diversi motivi. È il mercato più importante d’Europa ed è altrettanto frazionato. Hailtec ha tecnologie che ci permettono di rafforzarci in settori promettenti».
Ci spiega la differenza tra i vostri prodotti e i loro?
«Aussafer è in grado di offrire un servizio a 360 gradi nel mondo della lavorazione dell’acciaio con mercati di sbocco che vanno dai bracci telescopici all’elettrodomestico, alla prototipazione di motori elettrici, nei quali garantiamo una precisione molto elevata, 2 centesimi di millimetro. Siamo al top ma Hailtec ci porta ancora più avanti, perché lavora con una tolleranza compresa fra i 3 micron e i 2 centesimi di millimetro».
Avete rilevato il 51%?
«È la nostra strategia, che abbiamo messo in atto già nelle prime due acquisizioni. Ci consente di coinvolgere gli azionisti delle altre società nel progetto e mantenere il know how. Hailtec ha un management giovane e il fondatore Alexander Renz, che ha 40 anni, sarà a capo della divisione tedesca del gruppo».
A che fatturato volete arrivare da qui a cinque anni?
«Guardiamo la strategia, i risultati veranno. Il nostro obiettivo è di diventare un leader a livello europeo, rimaniamo concentrati su questo».
Molte aziende vendono ai private equity. Quali progetti avete per il futuro?
«I nostri obiettivi riflettono la visione di lungo termine che la famiglia ha del futuro dell’azienda. Abbiamo un piano industriale importante, di sviluppo sul territorio, con investimenti nel personale, impianti, nuove tecnologie. Ho la fortuna di essere giovane, voglio portare avanti questo progetto perché vedo opportunità enormi».
La Borsa è un’opzione?
«Non l’abbiamo pianificata ma nel lungo periodo è un approdo possibile. 21 Invest è un ottimo compagno di viaggio. A un certo punto potrebbe valutare di uscire ma il progetto continuerebbe».
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