Dai climi freddi al caldo tropicale: una Tegola Canadese da 170 milioni

Chiara Mazzer, ora anche presidente dell’azienda fondata dal padre, racconta i progetti e l’espansione internazionale del gruppo trevigiano

Sfere di acciaio “sparate” da sei metri d’altezza. Vento generato da una turbina a 240 chilometri orari. Il bello non basta: dev’essere anche resistente, perché il cambiamento climatico sottopone le abitazioni a eventi atmosferici sempre più estremi.

Ecco perché Tegola Canadese, azienda di Vittorio Veneto che produce ciò che già spiega nel nome, ha scelto di sottoporre i propri prodotti della nuova serie “Unica” a test severissimi, i più probanti, negli Stati Uniti. E ha ottenuto certificazioni di livello massimo. Resistente, dunque, da abbinare al bello. Sì, perché Tegola Canadese è una multinazionale di Vittorio Veneto che produce tegole bituminose «dal gusto estetico e architettonico».

Alcune realizzazioni, dai musei ai villaggi turistici in paradisi tropicali, dalle ville ai condomini, dalle scuole ai teatri, catturano proprio l’occhio. Chiara Mazzer, 46 anni, dallo scorso anno di Tegola Canadese è anche la presidente, oltre che l’amministratore delegato, carica che ricopre dal 2020. A lasciarle il timone dell’azienda è stato suo padre, il fondatore, Luciano, classe 1947, che per sé ha tenuto la carica di presidente di Iwis, la holding del gruppo. «Ho la fortuna di avere papà ancora qui, attivo e attento – racconta Chiara Mazzer – il passaggio generazionale avviene giorno per giorno, con un confronto continuo. Gli riconosco visione, forza, capacità di aver creato questa azienda da zero».

Un designer per alleato

Era il 1977. Luciano Mazzer e Stefano Tolin decidono di buttarsi nel settore della produzione e commercializzazione di tegole canadesi, un sistema di copertura al tempo molto diffuso nel Nord America ma ancora sconosciuto nel nostro paese. Il successo e la crescita commerciale dell’azienda sono stati immediati, in Italia e nel resto dell’Europa, ma anche in Asia, America del sud e Africa. Clienti? «Dipende dal mercato: possono essere distributori, contractor, rivendite, posatori, imprese di costruzioni, anche direttamente il cliente finale. Cerchiamo di farci conoscere da architetti e progettisti, affinché imparino ad apprezzare la qualità e versatilità delle nostre realizzazioni. Pensiamo che il nostro prodotto possa essere un ottimo alleato alla loro creatività di designer».

Questione di leggerezza

Vantaggi su più fronti, secondo la presidente di Tegola Canadese. Chiara Mazzer, però con eleganza spiega che «non vuole essere un confronto per sminuire altri prodotti. Le nostre tegole hanno il vantaggio di essere leggere, dai nove ai tredici chilogrammi al metro quadrato, aspetto tenuto molto in considerazione oggi in tema di sicurezza antisismica e sono estremamente resistenti all’impatto della grandine e all’azione del vento. Un tetto in tegole è anche calpestabile, durante le manutenzioni, più stabile, e le tegole si possono applicare con qualsiasi forma e pendenza del tetto».

Vengono fissate con chiodi o a caldo. «Nella nostra nuova campagna di lancio del prodotto puntiamo molto su questo aspetto – spiega Chiara Mazzer – perché il cambiamento climatico richiede prodotti più resistenti e sicuri. Per questo abbiamo scelto di testare le nostre nuove tegole “Unica” presso enti di certificazione americani, i più severi. Basalto ceramizzato G-Evo di nostra produzione ma anche metallo, come rame e alluminio, sono i materiali utilizzati per la finitura superficiale delle nostre tegole». Con libera espressione sui colori.

Problemi di calore, con i prodotti in metallo? «No, tutte le nostre tegole hanno un comportamento ottimale sia nei climi freddi ché in quelli caldi. Ai nostri clienti suggeriamo sempre la tecnologia dei tetti ventilati con camera di ventilazione per il passaggio naturale dell’aria, che mantengono gli ultimi piani della casa molto freschi e ne migliorano il comfort abitativo – spiega ancora la presidente e amministratore delegato».

«La tegola canadese – si legge nella descrizione del prodotto sul sito aziendale – è una tipologia di copertura composta da strati di materiali inorganici e impermeabilizzata attraverso l’applicazione di bitume. Una copertura bella leggera, duratura e resistente alle intemperie».

Da Vittorio Veneto al mondo

Tegola Canadese come detto fa parte della holding Iwis, con sede sempre a Vittorio Veneto, presieduta da Luciano Mazzer, e coordina tutte le aziende del gruppo nel settore dei prodotti per l’edilizia, con 13 stabilimenti suddivisi tra le società produttive Tegola Canadese stessa, Te.Ma. Technologies and Materials, Tegola Roofing Products, Fim, Fir, Fibrotermica. Il fatturato consolidato del gruppo nel 2023 ha toccato i 170 milioni di euro.

«L’export è prevalente, facciamo più o meno il venti per cento del fatturato in Italia – spiega ancora Chiara Mazzer – il resto in Europa e nel resto del mondo, con export manager nostri e dodici unità, ciascuna con propri direttori e agenti». La produzione si concentra a Vittorio Veneto, il prodotto poi viaggia su container via nave o su gomma.

«Le tegole pesano ma occupano poco spazio, riusciamo a ottimizzare spedizioni e logistica anche con altri prodotti delle aziende del gruppo, che sono più voluminosi ma leggeri». La holding Iwis è controllata dalle famiglie Mazzer e Tolin. Con numeri del genere e assetto familiare, gli investitori e i fondi che bussano alla porta sono all’ordine del giorno? «Arrivano, certo, ma non siamo mai stati interessati ad aprire il capitale. Pensiamo di proseguire e crescere con l’assetto attuale».

In cento per la sostenibilità

Tegola Canadese fa anche parte del gruppo di aziende (con Amorim Cork Italia, Hikvision Italy, Irca, Irinox, Keyline, Maglieria GZ, Permasteelisa, Ristorazione Ottavian, Serena Wines, Silca) che ha commissionato allo Iuav di Venezia la predisposizione di un piano d’area all’insegna dello sviluppo bello e sostenibile per la propria zona industriale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © il Nord Est