Il mondo di Leitner oltre la neve: «Con pale eoliche e trasporto urbano Hti si spinge fino a Santo Domingo»
Il gruppo di Vipiteno conosciuto per gli impianti di risalita ha diversificato le sue attività Il presidente Anton Seeber: «Oggi possiamo connettere l’ultimo miglio per merci e persone»
Si parla di Leitner e si pensa immediatamente alla neve, ma in realtà l'azienda di Vipiteno oggi rappresenta molto di più. Fa parte, infatti, di un gruppo, High Technology Industries (Hti), che negli ultimi vent’anni si è allargato anche ad altri ambiti, si è rafforzato e continua a investire con una dimensione globale. Ma perché? Con quali obiettivi?
«Abbiamo storia, tecnologia, capacità di fare, sperimentata in quasi un secolo di attività perché non sfruttare tutto questo per crescere e creare posti di lavoro?», risponde Anton Seeber, classe 1973, presidente del Gruppo Hti.
Crescita sostenibile
La crescita implica anche rischi, specialmente quando la dimensione e la competizione diventano globali. «La crescita per noi dev’essere sempre sostenibile, questa è la profonda missione del nostro agire. Ma non abbiamo timori ed è per questo che siamo presenti dagli Stati Uniti alla Cina, oltre che ovviamente in tutta Europa. Le sfide ci piacciono perché crediamo molto nelle nostre risorse umane e tecnologiche».
Aziende del gruppo Hti
Leitner è una delle punte di diamante del vostro gruppo, e poi? Le altre aziende? «Hti oggi opera, a livello mondiale, nel settore degli impianti a fune con le società Leitner, Poma, Bartholet e Agudio, dei battipista, dei veicoli cingolati e gestione della vegetazione con Prinoth e Jarraff, dell’innevamento programmato e sistemi di abbattimento polveri con Demaclenko e Wlp, dell’energia eolica con Leitwind, dell’idroelettrico con Troyer e della gestione digitalizzata dei comprensori sciistici con Skadii».
Presenza e numeri
Ci dà un po’ di numeri? «Siamo presenti in 89 Paesi, con 21 siti produttivi, 108 filiali e 138 centri di assistenza; ormai sono quasi 5.000 i nostri collaboratori e abbiamo chiuso l’esercizio finanziario 2023 con un fatturato di 1,47 miliardi, il nostro record, in crescita di 176 milioni sul 2022, investendo 38,8 milioni in ricerca e sviluppo».
E il 2024? «Prevediamo una chiusura in linea rispetto al 2023».
Le Olimpiadi Invernali 2026
Si avvicinano le Olimpiadi invernali 2026, cresce il vostro lavoro? «Hti è tra i leader mondiali negli impianti di trasporto a fune, nei battipista e nell’innevamento programmato ed è l’unico gruppo industriale a fornire tutti i prodotti della tecnologia invernale. Indipendentemente dalle Olimpiadi, comunque, il settore turistico continua ad investire».
Innovazioni e nuovi impianti
Come e dove? «Ci impegniamo costantemente per offrire soluzioni innovative e con la massima attenzione a design, efficienza e risparmio energetico; sia per rendere gli impianti sempre più confortevoli, sia per proporre nuove soluzioni funiviarie che rendono ancora migliore l’esperienza sugli sci. Quest'anno apriranno nove nuovi impianti Leitner nelle località montane italiane, in Valle d’Aosta, Trentino, Alto Adige e Veneto».
Dove in particolare? «Verrà migliorato il collegamento Arabba-Marmolada con la seggiovia automatica a sei posti Padon 1 che sostituisce sullo stesso tracciato la vecchia biposto».
Trasporto urbano e funivie
Dalla funivia al trasporto urbano il passo è breve? «Le funivie sono in effetti sistemi di comunicazione che non inquinano, l'ideale per spostarsi rapidamente da una parte all'altra di una metropoli particolarmente trafficata, contribuendo a limitare fortemente le emissioni. All'estero lo hanno già compreso da un pezzo, posso citare realtà come Tolosa, Santo Domingo o Città del Messico, solo per fare alcuni esempi delle nostre soluzioni funiviarie in ambito urbano».
E in Italia? «Da noi c'è la necessità di un cambiamento culturale e di uno snellimento dal punto di vista delle procedure burocratiche. Gli impianti già realizzati, a Pisa, Perugia e Bolzano e l'ascensore inclinato di Castel San Pietro a Verona, tanto per dire, mi sembra stiano dando buoni risultati».
Ma a Trieste siete fermi. «Stiamo ancora lavorando sulla fase progettuale in quanto rimangono ancora due step burocratici da completare. Non appena l’iter sarà concluso positivamente saremo felici e orgogliosi di iniziare a realizzare la prima cabinovia urbana d'Italia».
Anche per l'eolico in Italia le difficoltà burocratiche rallentano lo sviluppo? «Purtroppo lo scenario non cambia, ma oramai da vent’anni crediamo nello sviluppo di questa fonte energetica green e siamo gli unici produttori in Italia di impianti eolici di classe Megawatt».
L’ultimo progetto realizzato? «Ad Amunì, in provincia di Trapani, abbiamo realizzato il nostro primo parco eolico siciliano targato Leitwind, che soddisferà il fabbisogno energetico di circa 2.500 famiglie. A questo si andrà ad aggiungere quello che realizzeremo nella zona industriale di Calaggio, a Lacedonia, nell’Avellinese: noi crediamo nell’eolico come volàno di sviluppo del territorio».
Innovazione tecnologica: ConnX
Parliamo di innovazione tecnologica: qual è l’ultima frontiera? «Al congresso mondiale dei trasporti a fune di Vancouver abbiamo presentato ConnX, vera rivoluzione ecologica della mobilità urbana ideata e brevettata da Leitner. Un veicolo che mette in connessione i sistemi funiviari aerei e la mobilità elettrica terrestre, uno strumento concreto a breve a disposizione delle nostre città. Con una flessibilità senza precedenti. La combinazione di funivia e veicoli elettrici a guida autonoma consente una comoda movimentazione rimanendo seduti al proprio posto in cabina. Inoltre, l'interazione tra la linea area e quella terrestre consente una perfetta adattabilità alle più diverse esigenze urbanistiche. In questo modo è possibile aggirare le barriere infrastrutturali esistenti, come edifici o monumenti. ConnX non è adatto solo come “collegamento mancante” tra diversi sistemi di trasporto o tra due funivie, ma anche come collegamento dell'ultimo miglio per persone e merci».
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