La Birra del Grillo, l’ex campione De Zolt come papà-testimonial

In Comelico il laboratorio di Luca, figlio di Maurilio. «Prodotto artigianale, punto sulla qualità»

Micro birrifici sempre più di moda. È il caso della Birra del Grillo di Luca De Zolt, il figlio di Maurilio, il famosissimo campione di sci di fondo, l'eroe della 50 chilometri mondiale di Oberstdorf e della 4x10 chilometri delle Olimpiadi di Lillehammer, giusto 30 anni fa.

Sede a Presenaio, Comune di San Pietro in Comelico, questa piccola azienda prende l'avvio nel 2007 e ora, per crescere, è alla ricerca di un partner commerciale, o un distributore con una buona rete vendita, con cui allargare il giro d'affari. «Perché sopravvivere in questo mercato non è semplice - spiega Luca, classe 1975 - soprattutto dopo il durissimo periodo del Covid che ha costretto tutti a casa; e chi, come noi, viveva molto di produzioni fatte ad hoc per manifestazioni pubbliche, si è trovato di colpo in grande difficoltà. Ma ho tenuto duro, anche grazie alla Regola che mi ha messo a disposizione la sede a condizioni agevolate, perché sono partito con grande entusiasmo e, da semplice hobby, questa era diventata ben presto una delle mie attività principali, che oggi condivido con qualche lavoretto stagionale. Erano altri anni, ma adesso tutto è più complicato: basta pensare che i costi dell'energia si sono quadruplicati negli ultimi due anni».

Perché fare birra a Presenaio? «Tutto è nato dalla semplice dalla constatazione che la birra è costituita al 90% da acqua, e noi qui in montagna di acqua buona ne abbiamo in abbondanza. Poi pian piano l'attività è cresciuta, fino a diventare un lavoro sempre più impegnativo, allargando la gamma della produzione».

Una decina i tipi di birra prodotti: la ParNèi (che gioca sul nome in dialetto del paese di origine, Presenaio, ma significa anche “per noi”) una classica bionda tipo pils. Poi la ParNadà, una doppio malto di otto gradi, prodotta solitamente da settembre a dicembre e venduta quindi nel periodo natalizio (Par Nadà, cioè per Natale); la WeizeNèi, una weizbeer, birra di malto d'orzo e frumento; la Piai (Piave) e la Comelgo (Comelico) fatta con il miele di Lorenzo De Candido, giovane apicoltore di Santo Stefano di Cadore; la Rada, realizzata con la resina; e una allo zafferano delle Dolomiti.

Ma Luca produce anche birra su commissione, come per la Pro Loco di Limana per la quale fa una birra col locale miele di castagno; e fa anche la Zucia, birra con la zucca per la Pro loco di Caorera, sulla sinistra Piave, e una alla canapa per l'azienda Canapalpino di Belluno.

«In questo modo arriviamo quasi al limite della capacità dell'impianto. In un giorno si possono produrre anche mille litri di birra, poi messa a maturazione nei nostri quattro fermentatori per circa due settimane. Alla fine del processo, la ditta può arrivare anche a 2 mila litri al mese, per 4 mila bottiglie da mezzo litro, disponibili anche in fusti da 10 o 20 litri per pizzerie, bar, ristoranti».

Dapprima era commercializzata soprattutto nel Bellunese, poi il mercato si è allargato fino a contare 150 clienti prima del Covid, sia grazie ad internet, sia per la decisione di avere un testimonial d'eccezione come Maurilio De Zolt. «La mia birra - conclude Luca - è un prodotto artigianale e quindi costa un po' di più; ma punto molto sulla qualità. Questa è la mia filosofia: bere meno ma bere meglio».

Riproduzione riservata © il Nord Est