Economia, il Veneto ha una marcia in più

Nel 2023 il Pil della regione stimato a +1,2%, meglio della media nazionale. Segnalati in aumento i consumi delle famiglie e gli investimenti. Nel ‘22 Pil pro-capite del Veneto a 36.900 euro; quello nazionale è di 32.400

In uno scenario internazionale caratterizzato da un’ancora elevata inflazione e da condizioni di finanziamento restrittive a causa del rialzo dei tassi di interesse, l’attività economica risente dell’indebolimento del ciclo manifatturiero, nonostante la vivace dinamica dei servizi nelle principali economie.
Nel secondo trimestre del 2023, il Pil nell’Eurozona è aumentato dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2022. L’economia italiana ha registrato un risultato inferiore agli altri principali paesi europei: il PIL è diminuito in termini congiunturali (-0,3%), mentre è aumentato dello 0,6% rispetto allo stesso trimestre del 2022. Il calo congiunturale è la sintesi di una flessione del valore aggiunto nel comparto dell’industria, e di un lieve aumento di quello dei servizi.
In questo scenario, Prometeia fornisce una previsione tendenziale del Prodotto Interno Lordo italiano del +1,1% per il 2023. Per il Veneto si prevede un incremento del PIL pari al +1,2% nel 2023. Per i consumi delle famiglie e per gli investimenti fissi lordi in Veneto è prevista una variazione, rispettivamente, dell’1,3% e del 3,0% nel 2023. Per il 2024 Prometeia prevede una leggera crescita sia per l’economia nazionale, che per quella veneta (+0,7% per l’Italia, +0,8% per il Veneto).

Rallenta in Veneto, come nel resto del Paese, la propensione ad intraprendere. «Nel secondo trimestre del 2023 prosegue la contrazione del numero di imprese attive presenti in regione: nel periodo aprile-giugno 2023 si registra un calo pari al -0,9% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, in linea con quanto avvenuto in ambito nazionale (-1,1%)» si legge nel Bollettino statistico del Veneto.

«La riduzione di imprese attive con sede in Veneto riguarda tutti i macro settori economici e risulta meno accentuata nel comparto dei servizi (-0,4% rispetto al secondo trimestre del 2022). Le criticità che negli ultimi mesi hanno condizionato le prospettive del settore edilizio continuano a produrre un impatto negativo sulla dinamica imprenditoriale del comparto, in linea con quanto accade a livello nazionale, anche se il dato congiunturale evidenzia un andamento positivo (+0,6%), forse dovuto agli investimenti pubblici legati al PNRR».

Le esportazioni continuano ad essere in aumento, +9% nel primo trimestre.

Molto positivo il trend del turismo, con incrementi significativi di presenze, soprattutto dall’estero.

Segno più anche per l’occupazione.

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