Edilizia, manodopera e materie prime rischio zavorra sulla ripresa

Roberto Contessi, Ance Fvg: «Soffriamo per la carenza di personale qualificato. Gli incentivi per la riqualificazione edilizia devono diventare strutturali»

UDINE. C’è un elemento che è oggettivamente inequivocabile: l’edilizia e, in generale, il settore delle costruzioni è in forte crescita.

La politica dei bonus su ristrutturazioni edilizie, interventi di efficientamento energetico, risanamento, riqualificazione, sta “tirando”. E di questo trend beneficiano, stando ai numeri, le imprese che già esistono, perché il boom di iscrizioni di newco, in Fvg, non c’è stato.

Nel raffronto dei dati la variazione nel numero delle imprese del settore delle costruzioni è sostanzialmente stabile, con un modestissimo +0,03% di variazione tra il 3° trimestre 2019 e lo stesso del ’21, con una contrazione meno modestissima nella componente “artigiana”, che cede lo 0,4%.

Ma non è detto sia un dato negativo, anzi. Una eventuale “corsa” verso la nascita di nuove imprese porterebbe con sé il dubbio dell’improvvisazione, ovvero dell’iscrizione di ditte “edili” sulla carta ma senza esperienza o qualificazione adeguata.

Roberto Contessi
Roberto Contessi

E su questo l’Ance è chiara: «La nascita di nuove imprese deve essere regolamentata - dichiara Roberto Contessi, presidente dei costruttori Fvg -, e anche il Governo su nostra sollecitazione, sta valutando l’introduzione dell’obbligo della Soa (certificazione necessaria alle imprese che intendano partecipare ad appalti pubblici, ndr) anche per i lavori affidati da privati che puntano ad accedere al bonus del 110%. E’ già accaduto che, proprio in vista dei bonus, siano state costituite aziende proprio con lo scopo di approfittare delle opportunità, e che subappaltano l’esecuzione dei lavori, e questo a scapito sia dei cittadini che delle istituzioni».

Altro tema vero che rischia di zavorrare la ripresa, è il tema disponibilità di materie prime e relativi costi. «I prezzi - spiega Contessi - sono aumentati in modo vertiginoso, ora il Governo ha emanato un provvedimento, prim’ancora lo ha fatto la Regione Fvg stanziando risorse ad hoc, che permette, alle aziende che lavorano in cantieri pubblici, di fare richiesta di revisione prezzi di fronte ad aumenti che superino l’8%. Entro il 12 dicembre andranno depositate le istanze relative al primo semestre. Un provvedimento importante - rimarca il presidente Ance - perché consente alle imprese, che hanno affrontato rincari del 30/40% sui materiali, peraltro anche di difficile reperimento, di vedersi riconoscere questi aumenti inattesi e non prevedibili. Vedremo quante richieste saranno depositate e vedremo anche se la cifra stanziata sarà sufficiente o se si renderà necessaria un’integrazione».

E a fronte di una domanda, spinta dai bonus, molto sostenuta «la proroga al 2023 delle agevolazioni resta insufficiente - è la considerazione di Contessi - anche per i problemi sulle materie prime che si sommano a quelli legati alla carenza di manodopera. Ci sono lavori su cui potremmo chiudere contratti oggi sapendo che non potranno essere avviati prima della seconda metà del prossimo anno, e quindi non si potranno ultimare in tempo. Bene sarebbe stato indicare la data del 2025, e meglio ancora sarebbe, se la riqualificazione del patrimonio immobiliare e l’efficienza energetica sono un obiettivo condiviso, pensare di rendere queste agevolazioni strutturali: gioverebbe all’ambiente, all’economia e alla collettività».

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