Enel investe nelle rinnovabili e il mercato ci crede
Accelerazione sugli investimenti sostenibili, dividendi minimi garantiti e crescita della redditività. Sono i tratti principali del nuovo Piano strategico 2021-2023 presentato da Enel e accolto positivamente dal mercato: il titolo ha infatti chiuso la seduta di Piazza Affari con un balzo del 4,18%, a quota 8,41 euro contro il +2,04% messo a segno dal Ftse Mib.
Il gruppo guidato da Francesco Starace ha messo a punto un piano d’investimenti per il prossimo triennio nell’ordine di 40 miliardi di euro, di cui 38 miliardi di risorse proprie e due tramite stewardship, il nuovo modello di business ideato per mobilitare investimenti da parte di terzi su rinnovabili, mobilità elettrica e servizi.
L’Ebitda (uno dei principali indicatori del business aziendale) ordinario è atteso fra 20,7 e 21,3 miliardi nel 2023, dopo aver messo a segno un crescita media annua composita (Cagr) del 5%-6%. Mentre l’utile netto dovrebbe crescere al ritmo dell’8-10% annuo, fino a raggiungere nel 2023 una cifra compresa fra i 6,5 e i 6,7 miliardi. Uno degli aspetti più apprezzati dagli investitori è l’annuncio fatto in materia di dividendi.
Gli azionisti riceveranno un rendimento fisso, garantito e crescente nei prossimi tre anni, con un obiettivo di 0,43 euro/azione al 2023, che vuol dire un Cagr del 7% circa. I target finanziari sono frutto della prospettiva di lungo termine che Enel ha esplicitato nella “Vision al 2030”.
Il colosso energetico mette al centro della propria strategia “l’accelerazione della transizione energetica assieme a una crescita sostenibile e remunerativa per creare un significativo valore condiviso per tutti gli stakeholder, oltre che un interessante rendimento per gli azionisti nel tempo”.
Il gruppo prevede di mobilitare investimenti per 190 miliardi (160 miliardi in proprio e 30 provenienti da soggetti terzi) nel prossimo decennio promuovendo la decarbonizzazione, l’elettrificazione dei consumi e le piattaforme per creare valore condiviso e sostenibile per tutti gli stakeholder e redditività di medio e lungo periodo. In particolare, il 90% delle risorse iniettate saranno coerenti con gli obiettivi sostenibili delle Nazioni Unite.
Alla luce di queste previsioni gli analisti di Banca Akros parlano di obiettivi superiori rispetto alle attese della vigilia giudicano “buy” (cioè da comprare) il titolo Enel, con un target price di 9 euro. Poco sotto si collocano le aspettative da parte di Intesa SanPaolo (8,0 euro), che conferma la raccomandazione “add” (ciè aggiungere in portafoglio) valutando positivamente il piano, che “mantiene i pilastri strategici dell''investimento nella decarbonizzazione, nelle rinnovabili e nelle infrastrutture a livello globale”.
Nel corso di una conferenza stampa con i giornalisti Starace ha sottolineato che Enel è al lavoro con Eni “su progetti che producano idrogeno per l’utilizzo all''interno delle raffinerie”. Sollecitato sul futuro di Open Fiber, è partito rivendicando i successi di “un modello originale che fornisce fibra a prezzi competitivi”, per poi precisare: “Non diventeremo un operatore di tlc: lo abbiamo sempre detto, gestiremo l’infrastruttura.
“Di conseguenza”, ha concluso, vogliamo monetizzare non appena vediamo un’opportunità in linea con il nostro interesse”. La conclusione è stata affidata alle preoccupazioni di rallentamento sui progetti del Recovery Fund “per la vischiosità del processi autorizzativi”, anche se Starace non vede il rischio di perdita di fondi per la Penisola.
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