Eni conferma trattativa colo con Sk Capital su Versalis

"Eni inizialmente aveva detto che per Versalis stava trattando con tre soggetti, due fondi americani e uno inglese, per poi scegliere su chi concentrare la trattativa e aprire le porte degli stabilimenti. Oggi le porte sono state aperte solo per il fondo Sk Capital che sta girando per i siti italiani". Lo hanno detto i rappresentanti dei sindacati in audizione in Commissione Industria del Senato sulle prospettive della chimica in Italia, rispondendo ad una domanda dei senatori sulle indicazioni di Eni circa i possibili acquirenti di una quota di Versalis. Per i sindacati il fondo "non e' un partner affidabile; ha 18 dipendenti a New York e l'unico investimento fatto in Italia è l'acquisizione di una azienda agricola. E' un fondo che non ci dà nessuna garanzia".

 "Abbiamo condiviso con Eni un piano industriale al 2018, fatto di ristrutturazioni e chiusura di impianti che abbiamo pagato con prezzo occupazionale, ma che non e' stato realizzato a pieno. Finora gli investimenti ammontano a 400-450 milioni dagli 1,6 miliardi promessi. Quindi - sottolineano i sindacati - agli impegni presi con il sindacato mancano ancora 1,2 miliardi". I sindacati si dicono preoccupati per Versalis, rispetto ad altre realtà italiane rilevate da stranieri, "perché è un fronte delicato, un'azienda non ancora ben solida, su cui non sono stati completati gli ammodernamenti e, quindi si rischia di perdere per strada pezzi di chimica". Secondo i sindacati "oggi l'unica garanzia è il mantenimento in mano pubblica di Versalis". Parlando del tavolo al ministero dello Sviluppo economico, i rappresentanti dei sindacati hanno sottolineato: "non abbiamo sentito una pressione forte dal Governo ma solo una supervisione".

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