EssilorLuxottica, alta tensione sulla governance

Un consiglio di amministrazione di crisi è stato convocato per oggi. Al centro della discussione l'evoluzione della governance. La scelta di un leader, in grado di mettere d'accordo i francesi e gli italiani, è più che mai necessaria. Il sindacato, dicono fonti della stampa francese, sta salendo sulle barricate per difendere il “proprio” boss Hubert Sagnières, vicepresidente di EssilorLuxottica. La settimana scorsa, il sindacato ha lanciato l'allarme. La CGT è preoccupata per il "possibile licenziamento" di Hubert Sagnières.

BELLUNO. La luna di miele di Essilux è finita ancor prima di cominciare. Un consiglio di amministrazione di crisi è stato convocato per oggi. Al centro della discussione l'evoluzione della governance. La scelta di un leader, in grado di concordare i francesi e gli italiani, è più che mai necessaria. Il sindacato, dicono fonti della stampa francese, sta salendo sulle barricate per difendere il “proprio” boss Hubert Sagnières, vicepresidente di EssilorLuxottica. La settimana scorsa, il sindacato ha lanciato l'allarme, mentre la fusione con l'italiana Luxottica è in forte tensione. La CGT è preoccupata per il "possibile licenziamento" di Hubert Sagnières.

La coabitazione tra il manager e Leonardo Del Vecchio è diventata ormai insostenibile. Sono mesi che questo duo ha mostrato tutti suoi limiti. Con i francesi che temono che gli italiani vogliano, prendere il controllo, distruggendo quell’idea di fusioni tra eguali che era alla base del matrimonio. E gli italiani, dal canto loro, che rivendicano di aver portato Luxottica in dote ai francesi per di più accettando anche di abbandonare la Borsa.

Mercoledì scorso, Del Vecchio ha ribadito la volontà di voler trasferire alcune sue deleghe al suo braccio destro Francesco Milleri, CEO di Luxottica. Secondo Reuters il gruppo ha incaricato un cacciatore di teste di reclutare un nuovo direttore generale (corrispettivo del nostro amministratore delegato) per l'occhialeria e gli occhiali ottici numero uno al mondo, due fonti informate dei negoziati.

Una fonte ha affermato che l'assunzione del cacciatore di teste ha lo scopo di accelerare la ricerca e inviare un segnale positivo agli investitori, preoccupati per la governance del gruppo. Nessun commento al momento dall’azienda.

“In EssilorLuxottica, la lotta di potere continua tra francesi e italiani” (Le Journal du Dimanche). “Il matrimonio franco-italiano si trasforma in uno scontro” (Le Monde). “Sagnières pronto a prendere temporaneamente le redini” (Le Figaro). “Gli artigiani della fusione tra Essilor e Luxottica avrebbero scambiato gli occhiali con i paraocchi?” (LesEchos).

La tensione all’interno di EssilorLuxottica è elevata. E più di quanto si percepisca qui in Italia. È sufficiente sfogliare la stampa d’Oltralpe per rendersene conto. Da quello che emerge dai titoli di tutti i principali quotidiani francesi si comprende, come la definizione della governance del colosso mondiale dell’occhiale e delle lenti (il cui azionista di riferimento con il 31% è italiano e cioè Leonardo Del Vecchio con la sua Delfin) sia il vero terreno su cui si misurerà la riuscita o meno di una delle fusioni europee più importanti degli ultimi dieci anni.

Oggi, lunedì 18 marzo, è stato convocato un consiglio di crisi per risolvere la faccenda. Il rapporto tra Del Vecchio e il suo omologo francese (vicepresidente esecutivo identici poteri dell’84enne genio dell’occhiale) Sagnières si è fortemente deteriorato. In più Del Vecchio, che già a novembre avrebbe voluto mettere il suo “puledro” (come lo chiama la stampa francese) Franco Milleri alla guida operativa del gruppo nato dalla fusione, vuole lasciare le sue deleghe proprio all’erede designato.

Una mossa che ha fatto imbestialire a dir poco i francesi, in quanto si verrebbe a trovare un ceo (quello italiano) con più poteri rispetto a Laurent Vacherot, ceo di Essilor. Uno sbilanciamento non previsto dai patti che prevedono invece una governance divisa a metà con pesi identici. E tutto ciò mentre si è alla ricerca di un amministratore delegato di gruppo che funga da ago della bilancia o da elemento di sintesi tra Essilor e Luxottica.

Secondo le Journal du Dimanche gli amministratori stanno lavorando a uno schema di governance che potrebbe essere convalidato nel cda odierno. Prima opzione: Leonardo Del Vecchio mantiene la presidenza unica e la direzione generale è affidata a Laurent Vacherot, CEO di Essilor, e Francesco Milleri, CEO di Luxottica. Seconda soluzione: Del Vecchio affida la presidenza a Milleri e Laurent Vacherot recupera la direzione generale. In entrambi i casi, Hubert Sagnières non verrebbe più incluso nell'organigramma o solo come vicepresidente non esecutivo. Ipotesi che non sono state commentate, riferisce il settimanale francese. La scelta di un nocchiere per traghettare il gruppo a fine del 2020 è ancora in corso.

Nel maggio 2021, il patto degli azionisti scadrà. Se nulla viene risolto, Del Vecchio, che detiene il 32% del capitale e il 31% dei diritti di voto, sarà in grado di utilizzare il proprio blocco di controllo per imporre le proprie scelte. Secondo Le Figaro invece, poiché Del Vecchio ha espresso la volontà di lasciare les ue deleghe a Milleri, Hubert Sagnières sarebbe pronto a prendere la direzione del gruppo temporaneamente, fino a che il cacciatore di teste non avrà identificato il profilo migliore per un gruppo da oltre 16 miliardi di ricavi, 150 mila dipendenti e 45 miliardi di market cap sul Cac 40 di Euronext Paris.

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