Ex popolari, è corsa contro il tempo per chiudere il contenzioso
VICENZA - E' una corsa contro il tempo nel tentativo di salvare Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Una corsa che ha un primo obiettivo immediato: attestare all'80% le adesioni all'offerta transattiva già presentata agli azionisti danneggiati.
Per ora, secondo quanto è dato sapere, solo il 29% o poco più dei piccoli azionisti di BpVi e il 34% di quelli di Veneto Banca hanno accettato la proposta.
Rapportando il dato al numero totale del soci, parliamo di una platea di 169 mila persone che dovrebbero aderire al rimborso delle perdite pari a 9 euro per azione per BpVi e il 15% del valore dell'azione al momento della sottoscrizione per l'istituto di Montebelluna, è evidente che sono tantissimi gli indecisi (e tra questi molti anche i contrari): circa 53 mila per Vicenza e 39 mila per Veneto Banca.
Da qui la decisione assunta dai due istituti di aprire al pubblico le filiali anche di sabato, per la precisione sabato 11 e sabato 18 marzo.
L’obiettivo - si ricorda - è arrivare almeno all’80% di adesioni.
In assenza di questo risultato che risolverebbe una buona parte del contenzioso dandogli certezza, e che è collegato alla ricapitalizzazione e quindi al risanamento delle due banche, il piano di fusione - da cui dipende il futuro degli istituti veneto - sarebbe a rischio.
Nei due sabiati dell'11 e del 18 marzo, BpVi terrà aperti 100 sportelli, che si dedicheranno esclusivamente alle attività legate all'offerta di transazione, tra Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana.
Gli azionisti interessati potranno recarsi in una qualsiasi delle cento filiali, anche se non è la loro filiale di riferimento, sia per ottenere informazioni, sia per sottoscrivere l'offerta.
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