Ex Popolari, risparmiatori e azionisti vittime: due strade per i rimborsi

L'associazione Ezzelino da Onara chiede alla politica l'istituzione di un "Fondo vittime dei reati bancari di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza". "Fondi analoghi sono previsti dalla legislazione e frutto di direttive Ue"

Ci sono appena 60 giorni di tempo per presentarsi come soggetti creditori alla porta dei liquidatori nominati da Mef e Bankitalia per le ex popolari venete.

I commissari, con Fabrizio Viola ex ad Bpvi in comune per entrambe le banche, hanno il compito della gestione di tutte le attività e passività che non sono state cedute a un euro a Intesa SanPaolo. Con le cause bloccate e in attesa di un secondo decreto del ministero per capire come saranno trasferite le passività (crediti deteriorati) alla Sga (società gestione attività) sono due le strade che chi è ancora in causa con le ex banche venete può percorre per puntare a ottenere un rimborso. La prima è:

- fare entro 60 giorni a decorrere dal 26 giugno 2017 l’insinuazione al passivo nella liquidazione personalizzata, vantando gli azionisti il diritto al risarcimento dei danni. L’insinuazione potrebbe essere respinta ma in tal caso è prevista un tutela giurisdizionale residua e cioè il ricorso al presidente del Tribunale sede della Banca entro 15 giorni dalla comunicazione del rigetto.

La seconda, spiega l'associazione Ezzelino da Onara:

- "Occorre intraprendere iniziativa extra-giudiziarie in particolare fare pressione con la politica e il Governo Italiano per la istituzione di un Fondo a favore di risparmiatori azionisti delle banche in liquidazione. Tale fondo - si precisa - è già stato da noi proposto e denominato "Fondo vittime dei reati bancari di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza". "Fondi analoghi per le vittime da reato sono previsti dalla legislazione vigente e sono frutto anzi di direttive Ue - spiega Patrizio Miatello, presidente dell'associazione - I contatti con la politica e il Governo sono in corso".

Resta valida la via dell'Arbitro per le controversie finanziarie Consob attivo da gennaio 2017

E’ noto che il decreto legge 25 giugno 2017 ha disposto con efficacia immediata la liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca

Si tratta peraltro di una liquidazione del tutto particolare.

In linea di principio infatti entrerebbero nella liquidazione tutte le attività e le passività delle banche con conseguente riparto finale tra tutti i creditori di quanto eventualmente residuerebbe pagate le passività.

Non è così nel caso di specie. Si tratta in effetti di una liquidazione che interviene dopo aver ceduto ad un prezzo simbolico di 1 euro beni ed i rapporti giuridici positivi a Banca Intesa SanPaolo mentre per quanto riguarda i debiti in particolare quelli nei confronti degli azionisti, sono espressamente esclusi dal decreto stesso dalla cessione a Banca Intesa.

Il decreto prevede invece che i crediti deteriorati ed accessori siano con decreto del ministro trasferiti da parte dei commissari liquidatori nei confronti della società per la Gestione di Attività- Sga spa.

Alla liquidazione coatta disposta dal decreto si applicano le norme della legge bancaria relative alla liquidazione coatta amministrativa. E sono queste norme ad aver bloccato non solo i processi civili in corso ma anche il pagamento delle passività di qualsiasi genere.

"L'articolo 83 del Testo Unico bancario prevede anche che con l’insediamento dei commissari liquidatori non può essere promessa o perseguita alcuna azione contro le banche.

Ciò significa che nei processi pendenti a Roma e a Vicenza a carico degli amministratori infedeli non può essere chiesta la citazione delle banche quali responsabili civili. In pratica la costituzione di parte civile può essere fatta solo nei confronti degli imputati, senza più potere ottenere la condanna al risarcimento del danno delle banche quali responsabili civili. Anche ogni altra azione in sede civile risulta indebita. La costituzione di parte civile nei confronti degli imputati assume pertanto un significato morale, ma sotto il profilo pratico considerando anche le spese necessarie di scarsa utilità" spiegano da Ezzelino da Onara.




 

Riproduzione riservata © il Nord Est