Ex popolari venete: i nomi dei grandi debitori insolventi restano segreti

Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta Pier Ferdinando Casini in apertura dell'audizione odierna. Ascoltati Viola e di Cecco. Tempi lunghi per i creditori: ci vorranno anni per i rimborsi

ROMA - Gli elenchi dei grandi debitori insolventi delle banche venete «rivestono carattere segreto»: lo ha detto il presidente della commissione di inchiesta sulle banche Pier Ferdinando Casini aprendo l'audizione dei commissari liquidatori di Veneto Banca e Popolare di Vicenza.

Casini ha ricordato che i commissari di Popolare Vicenza hanno già trasmesso l'elenco dei maggiori debitori insolventi e oggi sono stati trasmessi anche per Veneto Banca.

Nel corso dell'audizione, il commissario liquidatore di Banca Popolare di Vicenza Giustino di Cecco ha precisato che «le prime 100 posizioni a sofferenza rappresentano 1,2 miliardi di credito di valore nominale cioè il 21% del totale delle sofferenze del gruppo Bpvi, un numero significativo.

Su queste, 21 posizioni, per 519 milioni, sono oggetto di richiesta di rimborso danni verso i precedenti amministratori.

Per 10 posizioni di credito per 186 milioni di euro sono clienti che hanno sottoscritto capitali per finanziamento baciato».

«La struttura dell'attivo di Veneto Banca, fa sì che più dell' 80-85% dell'attivo è costituito da crediti deteriorati, quindi solo una componente limitata è costituita da attivi finanziari e partecipazioni. La conclusione è che il rimborso del passivo dipenderà dalla recuperabilità dei crediti deteriorati».

Lo ha detto il commissario liquidatore delle banche venete Fabrizio Viola nell'audizione alla commissione banche precisando che per «Popolare di Vicenza i numeri sono simili».

La liquidazione di Popolare di Vicenza ha già venduto «titoli azionari quotati per 110 milioni» e «siamo nella fase finale per la cessione della controllata Farbanca», ha aggiunto Viola.

Il commissario ha ricodato che il portafoglio di attivi finanziari e di partecipazioni di Vicenza è migliore di quello di Veneto Banca.

Le liquidazioni dei due istituti, aggiunge Viola, hanno in carico anche 8 miliardi di crediti unlikely to pay, gli ex incagli, che andranno gestite con cura per evitare che deteriorino ulteriormente: «Ci possiamo immaginare quale sarebbe l'impatto se andassero tutti in sofferenza» aggiunge Viola.

Ciò che è certo sono i tempi lunghi per i risparmiatori.

I creditori di Veneto Banca e di Popolare di Vicenza dovranno aspettare «qualche anno» prima di vedere qualche rimborso del loro credito.

A dirlo il commissario liquidatore di Vicenza, Giustino di Cecco, ricordando che i flussi di recupero dei crediti che saranno gestiti dalla Sga dovranno prima soddisfare prima i 5,3 miliardi di crediti vantati dallo Stato per lo sbilancio di cessione della parte in bonis a Intesa Sanpaolo.

Infine Viola ha dichiarato che «il Governo, sul fronte delle banche venete, ha fatto tutto quello che mi aspettavo facesse».

Viola ha precisato che «la situazione si era deteriorata molto. I tempi tecnici di soluzione delle crisi in Europa non sono brevissimi, non riesco a individuare situazioni in cui li governo non ha fatto le cose che doveva fare», ha concluso.

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