Export del Nordest da record con 7,15 miliardi

Le esportazioni dell'area crescono da 29 trimestri consecutivi. La fotografia del Monitor Distretti di Intesa Sanpaolo che evidenzia un nuovo primato alla fine del primo semestre 2017

UDINE  - L’export dei distretti del Nordest sta crescendo da 29 trimestri consecutivi e ha toccato un nuovo record storico trimestrale con complessivi 7,15 miliardi di euro di valore.

A dirlo uno studio di Intesa Sanpaolo, che evidenzia come fra gennaio e giugno la crescita sia stata pari al 4,1%, per un incremento di 551,4 milioni.

A guidare la crescita, il Trentino Alto Adige, con un aumento del 7,2% (pari a un +29 milioni) e sei distretti su sette in crescita; in Friuli Venezia Giulia l’incremento è stato del 5,7%. Il Veneto, che da solo pesa per 6,3 miliardi di export, ha visto una crescita del 3%, che vale 184 milioni; anche in questo caso si tratta di un nuovo livello record che supera del 27,4% i valori osservati nello stesso periodo del 2008.

Nel secondo trimestre del 2017, nella classifica nazionale per crescita in valore delle esportazioni, spiccano tre distretti veneti che si collocano nei primi venti posti: si tratta della Meccanica strumentale di Vicenza (+8,2%), degli Elettrodomestici di Treviso (+16,8%) e della Concia di Arzignano (+4,8%).

Più in generale, anche a livello nazionale, i distretti della filiera metalmeccanica hanno avuto buone intensità di crescita, spinti anche dalla ripresa dei prezzi alla produzione.

I poli tecnologici del Triveneto hanno mantenuto una crescita sostenuta delle esportazioni anche nel secondo trimestre della anno (+6,6%).

Particolarmente brillante il polo del Biomedicale di Padova che ha registrato una straordinaria accelerazione con +36 milioni di euro, pari a +27,5% grazie al traino di Stati Uniti e Cina.

Il polo ha così raddoppiato negli ultimi 5 anni i valori delle sue esportazioni. In prospettiva, grazie a condizioni di crescita diffusa della domanda estera, le esportazioni dei distretti triveneti dovrebbero mostrare una buona dinamica anche nella seconda metà dell’anno.

Una spinta dovrebbe arrivare, infatti, dalla accelerazione in corso nell’area dell’euro, dalla buona dinamica della domanda americana e asiatica, nonchè dai primi segnali di recupero emersi dopo anni di crisi in Russia e in America latina.

Riproduzione riservata © il Nord Est