Export in India, l'esperto: il Nordest potrà diventare terra di trader

Come vede le prospettive del trading di commodity nel Nordest italiano?

Penso che il Nordest possa avere interesse in quanto molte sue aziende sono consumatrici di acciaio, alluminio, rottami e prodotti da riciclo. In genere sono trattati a Londra LME, Singapore, Dubai, Chicago. Il mestiere del trader si potrà diffondere ancora di più, sfruttando anche l’esperienza di molti indiani che conoscono bene ormai questa materia.

Ci può fare un esempio?

Il trading può essere molto redditizio. Commercial Metals Company è una società americana a media capitalizzazione da 2,4 miliardi di dollari che produce, ricicla e commercializza prodotti in acciaio e metallo e relativi servizi. Opera attraverso 31 strutture per la lavorazione di rottami metallici: acciaierie e fonderie, produttori di lingotti di alluminio, ottone e bronzo, raffinerie e mulini di rame, fonderie secondarie di piombo, acciaierie speciali, produttori di leghe ad alta temperatura, etc. Passando da 9 dollari per azione nel 2011 a oltre 20,50 oggi, ha guadagnato circa il 127% con un rendimento da dividendo del 2,3%.

Quali sono le prospettive per il mercato dei metalli?

Quasi tutti i prezzi delle materie prime hanno registrato forti cali negli ultimi mesi, aggravati dal Covid. Per esempio, la pandemia ha colpito l'alluminio impattando soprattutto sull'industria automobilistica. Così, dopo molti trimestri di continuo calo, i prezzi del metallo leggero a fine marzo 2020 hanno toccato i minimi da quattro anni sotto i 1.500 dollari a tonnellata. E ci si aspetta che a fine anno il prezzo registrerà una diminuzione del 10,8%. Questo anche perché, nonostante la debole domanda ci sono stati tagli limitati della produzione in Cina, che sforna più della metà dell’alluminio mondiale. Si prevede che i prezzi dei metalli in generale diminuiranno del 13% nel 2020 prima di rimbalzare moderatamente nel 2021, poiché il rallentamento della domanda globale e la chiusura di industrie chiave pesano molto. Le prospettive sono al ribasso, con un rallentamento della crescita globale maggiore del previsto. Penso comunque che ora molte aziende del Nordest d’Italia in fase di acquisto di materie prime potranno trarre beneficio dal trend in atto, sfruttando le logiche di questo mercato.

Lei è anche un trader finanziario sui mercati borsistici internazionali. Che opportunità vede nel Nordest italiano?

Non sono molte le aziende italiane quotate in borsa. E il Nordest non fa eccezione. Diverse società nel polo di H-Farm di Treviso saranno probabilmente quotate in Italia o nei mercati internazionali, e quindi ci possono essere delle opportunità.

Come vanno le borse in India nella stagione del Covid?

L’India sta attraversando un durissimo periodo per la sua economia, ma il mercato azionario regge bene. Pur avendo solo 1.600 aziende quotate, la Nse nazionale tratta volumi giornalieri superiori alla Bse di Mumbay, che ha più di 6 mila società quotate. In termini di mark-up, la Bse si colloca al 10° posto nel mondo mentre la Nse all'11°. Durante il lockdown 125 milioni di persone siano rimaste senza lavoro, ma la reazione dell'India in alcuni settori sorprende per flessibilità e prontezza. Ne è un esempio il fenomeno dei giovani trader.

Chi sono?

In poco più di un mese, 1,5 milioni di giovani indiani che avevano chiuso le attività e perso il lavoro hanno iniziato a operare in borsa, aprendo nuovi account con la Central Depository Services (India) Ltd. tra marzo e aprile. Molti utilizzano i trader specializzati tipo Zerodha. Lo spostamento di questa valanga di newcomer durante il lockdown è avvenuta in tutto il pianeta, con molte persone che si sono tuffate nel mercato azionario mentre erano costrette a casa.