Export, manifatturiero veneto da record. Nel 2016 ha raggiunto i 56,6 miliardi, +1,2%
VENEZIA - Secondo i dati diffusi da ISTAT, nel 2016 in Veneto l'export manifatturiero ha toccato la cifra record di 56 miliardi e 600 milioni di euro di beni e servizi esportati +1,2% rispetto al 2015.
“Un risultato in chiaroscuro per l’economia regionale che cresce ancora bene in Europa ma cala nei confronti dei Paesi extra UE, ma grazie anche alle piccole imprese, si consolida tra le principali locomotive del Paese”, ha commentato il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Agostino Bonomo che ha sottolinea come il peso della regione sia addirittura aumentato rispetto al totale nazionale passando dal 14,1% al 14,2% del 2016 confermando il contributo delle esportazioni venete alla crescita tendenziale di quello nazionale.
La regione è seconda dietro alla solita Lombardia e precede di una “incollatura” l’Emilia Romagna.
Il Piemonte è quarto staccato però di 13 miliardi di euro.
Questi dati, insieme agli altri macro indicatori economici quali Pil, occupazione e investimenti confermano la direzione positiva della crescita in Veneto.
Il Nord-est si conferma area dinamica con un +1,8% rispetto al 2015 ed omogenea con tutte e quattro le regioni in campo positivo anche se quest’anno hanno fatto meglio il Centro Italia con +2,8% e soprattutto il sud trainato dall’export delle auto FCA +8,5%.
Il Veneto, con 56.633 milioni di euro di esportazioni di beni e servizi (il 14,2% delle esportazioni nazionali), si posiziona (+1,2%) sopra la media italiana (+1%).
“Il fattore export si conferma determinante – ammette Bonomo -. Nel periodo 2008-2016 il suo incremento è stato pari a +16%, superiore rispetto alla media nazione del +14,3%. Una certezza quindi. Ma sono le dinamiche “Paese” ad essere soggette a forti fluttuazioni. Nel 2016 ad esempio, le nostre imprese hanno visto rivitalizzarsi ulteriormente il mercato europeo. Soprattutto i primi tre riferimenti del manifatturiero veneto: Germania (7,35 miliardi), Francia (5,6 miliardi) e Regno Unito (3,41 miliardi), che da soli valgono oltre 16miliardi di euro pari al 50% di tutte le nostre esportazioni nella UE a 28, hanno tutti fatto registrare incrementi: +2,9% la Francia, +1,0% la Germania e un +0,7% la Gran Bretagna. Nell’area Extra UE invece, ottima la richiesta dalla Cina con +9,6% e oltre 1,5 miliardi di euro di export, la crescita del Canada +7,1% a quota 600 milioni di euro e gli Stati Uniti con un +3,7% nell’anno ed esportazioni per 4,7 miliardi di euro. Interessante per le produzioni venete di abbigliamento, scarpe pelletteria e mobili la ripresa della Russia cresciuta del +3,4% che riporta le esportazioni a 1 miliardo e 200 milioni di euro".
“Le note dolenti – prosegue Bonomo - arrivano in primis dalla Svizzera, -14,4%. Solo nel 2016 il calo è di 330 milioni di euro ma quasi del tutto spiegabile dalla chiusura di una azienda che esportava oro. Male anche Hong Kong -11,3% ed il Messico -5,3%. Tra i paesi sotto il miliardo di esportazioni poi, male la Turchia – 3,1% fermatasi a 931 milioni di euro e gli Emirati Arabi con un -2,8%”.
“Guardare fuori dei confini per fare affari – conclude Bonomo - è un imperativo per il sistema economico veneto. Per questo la Confartigianato ha predisposto per il 2017 un modello per dare immediato impulso alla crescita, valorizzare le eccellenze del territorio e sostenere gli sforzi imprenditoriali. Sarà un mix di iniziative di incoming in collaborazione con ICE, di partecipazione a fiere selezionate per ogni settore ed infine una grande attenzione alle vendite on line con il nuovo servizio di accompagnamento alle pagine made in Italy di Amazon. Perché siamo convinti che il web sia l’occasione per vendere nel mondo non solo i nostri prodotti ma anche la sensazione di entrare nelle nostre botteghe e parlare con i migliori makers del mondo”.
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