F2i investe sull’energia: super-polo delle rinnovabili

Il gestore italiano di fondi infrastrutturali, che detiene il 55% di Trieste Airport, ha costruito un impero nella produzione di energia solare, eolica ebiomasse
fonti rinnovabili
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TRIESTE. Un milione di tonnellate di anidride carbonica in meno nell’ambiente. È l’effetto delle fonti energetiche “green” di F2i Sgr, il maggiore gestore indipendente italiano di fondi infrastrutturali, controllore tra l’altro di uno dei maggiori network aeroportuali (60 milioni di passeggeri all’anno), di cui fa parte anche Trieste Airport.

Il dato è contenuto nel Rapporto aggregato di sostenibilità 2019, un documento da cui emerge la leadership di F2i nel settore delle energie rinnovabili, in cui il gruppo, con le controllate EF Solare, E2i Energie Speciali, Veronagest e San Marco Bioenergie, ha dato vita al primo polo italiano nella produzione di energia da fonte rinnovabile (solare, eolica e biomasse) con una potenza installata di 2.000 Megawatt, nel contesto dell’impegno verso la decarbonizzazione e la riduzione dei gas serra in tutte le aree di azione e in particolare nel settore ad alto impatto ambientale dei trasporti.

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La redazione

Dell’aeroporto regionale, con la controllata 2i aeroporti, il fondo detiene da metà 2019, dopo un investimento di 32,8 milioni, il 55% delle quote, che si aggiungono alle partecipazioni negli scali di Napoli, Torino, Alghero, Milano (Linate e Malpensa), Bologna e indirettamente Bergamo.

Nella logistica, l’impegno di F2i si declina sia attraverso l’indirizzo alle controllate del ramo aeroportuale relativamente all’utilizzo di energia da fonti rinnovabili e l’autoproduzione per mezzo di impianti fotovoltaici, sia orientando gli investimenti verso i settori di trasporto a basso impatto ambientale, come quello su ferrovia, in cui nel 2020 la Sgr ha acquisito Compagnia Ferroviaria Italiana, seconda società nazionale attiva nel trasporto merci su rotaia. Più in generale, con oltre 5 miliardi di attivi in gestione, F2i Sgr investe in aziende operanti in settori chiave per dell’economia, anche energie per la transizione, reti di distribuzione e infrastrutture socio-sanitarie, occupando 19mila persone.

«La capacità di trasformare le risorse finanziare affidate da investitori nazionali ed esteri in progetti di economia reale dal forte impatto sul territorio fa di F2i un attore primario per lo sviluppo del Paese», sono le parole dell’amministratore delegato Renato Ravanelli nella lettera inviata agli investitori, tra cui le maggiori istituzioni finanziarie italiane e internazionali.

«Da qui la consapevolezza – aggiunge – della necessità di divenire anche un promotore attivo e virtuoso di buone pratiche ambientali, sociali e di governo societario». Dal 2018, si legge nel Rapporto, F2i Sgr, allineandosi alle migliori pratiche internazionali, si è dotata di una policy di Environmental Social Governance–Ambientale, Sociale e Governance, i fattori centrali nella misurazione della sostenibilità e dell'impatto sociale – e di un comitato che sovrintende a un piano di azione.

L’impegno nella sostenibilità si esplica quindi attraverso la scelta dei settori in cui investire (quali le energie da fonte rinnovabile e tecnologia pulita), l’esclusione di investimenti non sostenibili e con gli indirizzi rivolti alle 19 società in portafoglio, alle quali viene chiesto di applicare criteri e parametri “green” nella gestione quotidiana. Numerose anche le azioni di sostegno al territorio: dai progetti di biodiversità al monitoraggio e rendicontazione delle emissioni degli impianti alle relazioni con le istituzioni pubbliche, con le quali F2i si è proposta in questi anni alle comunità locali come un interlocutore affidabile ed etico. —

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