Faro della Bce sugli aumenti di capitale delle Popolari

Dopo i casi di BpVi e Veneto Banca la vigilanza programma ispezioni. Ora sulle quotate

Udine, 8 dicembre 2015 - Si accende il faro della Bce sugli aumenti di capitale delle Banche Popolari.

Dopo quanto accaduto in Popolare Vicenza e Veneto Banca, dove risultano essere stati concessi prestiti a singoli investitori e aziende finalizzati in parte all’acquisto di azioni dei medesimi istituti, la Banca centrale europea ha deciso di estendere i controlli e verificare gli aumenti di capitale realizzati dalle Popolari negli ultimi anni.

A dirlo è il Sole 24 ore che annuncia l’inizio delle ispezioni per i primi giorni del prossimo anno in alcuni istituti quotati, come Banco Popolare, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Sondrio e Ubi Banca.

Scopo dell’ispezione è ovviamente quello di accertare se anche in altri istituti siano avvenute operazioni analoghe a quelle delle due banche venete, ovvero se le sottoscrizioni di aumento di capitale siano state condizionate o meno da affidamenti finalizzati.

Va detto che le banche sulle quali si appunterà l’attenzione della Bce, diversamente da BpVi e Veneto Banca, sono quotate, e quindi soggette a meccanismi di controllo diversi e più stringenti, e le modalità di aumento del capitale vengono realizzate su mercati regolamentati e trasparenti.

Quindi la Banca centrale europea non si muoverebbe “convinta” di individuare irregolarità, quando per rassicurare il mercato e gli investitori.

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