Ferroli: Cisl firma, la Fiom no, l'accordo con l'azienda che riduce del 47% gli esuberi
VERONA - È stata raggiunta un'intesa per la gestione degli esuberi, dopo l'apertura della procedura di licenziamento collettivo da parte della Ferroli, il gruppo termomeccanico di San Bonifacio (Verona).
L'accordo, spiega in una nota la Fim-Cisl di Verona, riduce gli esuberi dichiarati del 47%, anche grazie all'operazione cooperativa nel reparto fonderia ed altre uscite volontarie. Prevede inoltre, un sistema incentivante, a partire dai volontari, e pone i presupposti per iniziare i percorsi formativi necessari, sia per chi resta, sia per chi uscirà.
Il piano iniziale prevedeva 404 esuberi, dei quali 304 nella sede principale di San Bonifacio (che ha in tutto 780 dipendenti), 80 nello stabilimento di Alano di Piave (Belluno) e 20 a Siena.
«È stata una trattativa lunga e difficile, con quasi un mese di sciopero e incontri al Ministero - ha detto il segretario generale della Fim-Cisl di Verona, Luca Mori -, non è mai facile trovare accordi in questi casi, poiché si parla della vita e del lavoro delle persone».
«Tuttavia - ha aggiunto - siamo convinti, che l'intesa sia la migliore possibile in una fase così difficile della vita dell'azienda, che non è ancora terminata, e che l'alternativa sarebbe stata assai peggiore per tutti i dipendenti». Ora i delegati delle Rsu auspicano che «la direzione dimostri che crede davvero nel rilancio della Ferroli, del suo marchio e della sua storia, poiché ci sono molti punti che vanno ancora chiariti, a partire dagli investimenti in alcuni reparti.»
L'intesa è stata siglata dalla sola Fim-Cisl, poiché la Fiom-Cgil ha ritirato la delegazione dal tavolo nelle fasi finali della trattativa. L'accordo è stato sottoposto a referendum tra tutti i lavoratori e le lavoratrici Ferroli nella giornata di oggi ed è stato approvato con l'89,9% dei consensi.
Adesso verrà ratificato al Ministero del Lavoro il 25 settembre.
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