A Crédit Agricole Italia le quote della ex Veneto Banca in Bankitalia

L’acquisizione al termine di un processo competitivo avviato dai commissari liquidatori. Con questa operazione, da 3 milioni di euro, il gruppo italiano della Banque Verte sale al 15° posto tra i soci di Palazzo Koch

MONTEBELLUNA. Scala una posizione Crédit Agricole Italia nell’elenco dei partecipanti al capitale della Banca d’Italia. Il braccio italiano della banque verte, guidato da Giampiero Maioli (presente anche nel Cda di FriulAdria), si è infatti aggiudicato, al termine di un processo competitivo, le 120 quote (ma a libro ne risultano 160) detenute da Veneto Banca, la ex Popolare di Montebelluna finita nel baratro nel 2017 e poi passata, insieme alla ex Popolare di Vicenza, in Intesa Sanpaolo.

Giampiero Maioli
Giampiero Maioli

Con questa operazione, Crédit Agricole Italia sale dal sedicesimo al quindicesimo posto, in una classifica per valore, con 8 mila 300 quote, sopra Montepaschi, Fondazione Cariplo, Banco Bpm, ma lontana dalla vetta in cui domina Unicredit con 15 mila quote. La partecipazione acquisita vale 3 milioni di euro.

Per l’Agricole non è certamente una mossa strategica, ma conferma l’avanzata dei francesi in Italia, iniziata con Cariparma e FriulAdria, che non dà segnali di rallentamento dopo l’acquisizione delle tre casse tosco-emiliane e del Creval e la salita - che si è fermata poco prima della soglia fatidica del 10% - in Banco Bpm, che potrebbe essere la premessa di un’operazione di ben più vasta portata o solo il tassello di un diverso disegno. Si vedrà.

Intanto Agricole aveva presentato un’offerta per la partnership nella bancassurance con il Banco, restando in gara con Axa, e proprio ieri il Cda di Banco Bpm ha deciso di proseguire «la valutazione di una possibile nuova partnership nel settore esclusivamente per il ramo Danni», con orizzonte temporale per chiudere l’operazione a fine anno.

La sede di Veneto Banca
La sede di Veneto Banca

Di certo è che il passaggio di mano delle quote di Banca d’Italia è stato positivo per i commissari liquidatori di Veneto Banca che, in questi anni, si sono occupati della cessione del patrimonio della ex popolare. Nei mesi scorsi - ricorda MF - erano state avviate anche altre iniziative, a partire dalla procedura per la cessione dei beni d’arte e d’antiquariato dell’istituto di Montebelluna e della ex Popolare di Vicenza.

Sul mercato sono finiti capolavori di Caravaggio, Tintoretto, Giambattista Tiepolo e Giovanni Bellini. La ex Bpvi peraltro ha messo in vendita anche le quote nella Banca Valsabbina (152 mila azioni), nella Popolare di Puglia e Basilicata (81 mila azioni), nella ex Banca Popolare di Cividale (11 mila azioni), poi Civibank spa e oggi parte del Gruppo Sparkasse.

Ceduto anche il patrimonio immobiliare, tra cui la sede storica della ex Popolare Udinese, nella centralissima via Cavour a Udine, che aveva scelto oltre vent’anni fa la via dell’aggregazione con la Popolare di Vicenza. Più di 8 mila i soci friulani “traditi” da BpVi, e circa 2 mila quelli rimasti coinvolti nella ex Popolare di Vicenza.

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