Alcedo, 250 milioni per le pmi che vogliono provare a crescere
Tiveron: «Il 2020 anno difficile, ma non tutti presentano cali vistosi di fatturato»
TREVISO. Sul piatto ci sono 215 milioni, aumentabili a 250. È la dote di Alcedo 5, ultimo fondo di investimento lanciato dalla Sgr trevigiana. Ennesima scommessa destinata direttamente alle Pmi, al tessuto connettivo della Marca e del Nordest.
«Siamo partner di questa nuova operazione che avrà il 50% degli investitori italiani», spiega il chairman Maurizio Tiveron, «puntiamo a consolidare e dare struttura alle Pmi che vogliano crescere, compiere definitivamente il salto dalle radici familiari dei patron al management e alla globalizzazione». Ci rivolgiamo ad aziende sane cui mancano le risorse finanziarie per compiere quel passo in più in grado di assicurare crescita e futuro, ma anche ad aziende che vogliono rafforzarsi ne loro settore, acquisendo concorrenti, ampliandosi, favorendo le aggregazioni in grado di posizionare le aziende stesse con un’altra forza sul mercato».
Anche sacrificando qualcosa: «Un passo indietro, adesso, magari, per farne due avanti», mandare dire Alcedo a quegli imprenditori restii ad aggregazioni e intese, quando non ci sono acquisizioni.
Insomma 1 Pmi + 1 Pmi, per Alcedo, non fa 2 Pmi, ma qualcosa di più, se non 3 Pmi. Matematica aziendale non pitagorica, magari, ma che l’esperienza del passato ha certamente contribuito a “certificare”.
«Abbiamo esempi numerosi. Sia con Alcedo 3 che con Alcedo 4. Ci sono aziende passate da 50 a 170 milioni di fatturato, ma anche da 25 a 80. C’è chi ha saputo guardare anche all’estero e ha migliorato del 30-35% le proprie performance. Chiaro che stiamo cercando di diffondere una nuova cultura, che supera il piccolo è bello che ha retto per tanti anni, e guarda oggi a una sfida ai mercati con spalle più robuste, portafogli più ampi, concetti di innovazione, ricerca. Un nuovo modo di stare su mercati sempre più globali e sempre più difficili per la concorrenza aumentata, senza dimenticare cosa sta succedendo da qualche mese».
Già, il Covid. In Alcedo, con molto realismo, non cedono alla drammatizzazione. «Certo, i budget 2020 non verranno raggiunti, ma i primi riscontri di questi mesi ci dicono che solo una delle aziende presenta cali vistosi do fatturato. Settori come il food e le meccanica “tengono”, e un altro concetto che vorremmo far passare è che i momenti di crisi sono anche quelli delle opportunità, di una gestione diversa di macchina produttiva e magazzino che tenga conto della congiuntura».
E Michele Gallo, partner e consigliere delegato, afferma: «Mai come ora il ruolo dei fondi di private equity è essenziale nel sostenere le trasformazioni, rafforzando le strutture delle aziende che devono avere come sbocco il mondo. Agli imprenditori chiediamo un ripensamento per entrare in una visione più alta e globale del mercato, imboccando con decisione la strada della managerialità».
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