Banca 360 FVG, numeri record: al personale bonus di 1,5 milioni

Investimenti nel welfare aziendale e per migliorare la qualità della vita lavorativa. Il presidente Occhialini: «In alcuni settori si avvertono i primi segnali di difficoltà»

Giorgio Barbieri
Luca Occhialini, presidente di Banca 360 FVG
Luca Occhialini, presidente di Banca 360 FVG

«Il bilancio 2024 della banca mostra un’annata straordinaria e alla luce di questi risultati il Cda ha voluto stanziare a favore dei collaboratori un plafond di 1,5 milioni di euro da utilizzare sotto forma di “Welfare in Top”. Si tratta di un segnale di ulteriore attenzione verso le persone che lavorano in Banca 360 FVG e ne stanno contribuendo al successo».

Luca Occhialini, presidente dell’istituto di credito cooperativo con sede a Udine, spiega così la decisione di premiare i circa 400 dipendenti che operano nelle 59 filiali distribuite in tutto il Friuli Venezia Giulia.

Il 2024 ha visto Banca 360 FVG raggiungere numeri importanti: 2,5 miliardi di impieghi e 4,3 miliardi di raccolta. Ma oltre a questo il lavoro c’è stata anche grande attenzione su sociale e ambiente.

«Sul bilancio di mutualità», aggiunge Occhialini, «abbiamo abbracciato la tematica della sostenibilità nelle sue tre declinazioni Esg, avviando, tra l’altro, percorsi di attenzione ai collaboratori, in particolare, caso d’avanguardia, rimodulando l’orario di lavoro per garantire a tutti il venerdì pomeriggio libero. Un’articolazione che garantisce una maggiore attenzione ai bisogni delle famiglie e dello svago, ma che non intacca i servizi offerti agli oltre ventimila soci e ai circa centomila clienti, restando invariato il monte ore settimanale».

E i risultati della banca sono anche la conseguenza di un’economia del territorio che, nonostante le difficoltà, mostra dinamismo. «Le ultime due annate per le banche sono state straordinarie», sottolinea Occhialini, «e questo soprattutto grazie ai tassi che in passato ci hanno invece penalizzato. Adesso invece cominciamo a sentire qualche problema soprattutto dai settori maggiormente legati all’economia tedesca ma non solo. Penso anche al settore agricolo che sta vivendo le problematiche legate al conflitto in Ucraina. Ora aspettiamo di capire quali novità arriveranno da quel fronte».

E per gli istituti di credito quella in corso è una fase caratterizzata da una grande instabilità con scalate in corso su diversi fronti. «La creazione di grandi istituti bancari europei», spiega Occhialini, «è ormai una necessità, ma le banche di credito cooperativo devono portare avanti la loro missione di attenzione alle persone e al territorio per cui guardiamo con assoluta fiducia al futuro del settore. Il credito cooperativo ha una missione che porta avanti da 140 anni nonostante le difficoltà. Il nostro modo di fare banca è caratterizzato dal rapporto fisico con la clientela attraverso la filiale, soprattutto per quanto riguarda le richieste non ordinarie. Un meccanismo che ha certamente un costo e che vede i grandi gruppi andare nella direzione opposta. E ricordo che se le banche di credito cooperativo fossero un unico gruppo sarebbe il terzo in Italia per dimensioni».

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