Banca Generali, 100 milioni di aiuti alle Pmi. Fancel: anno da record, restiamo autonomi
Parla il presidente della corazzata bancaria del Leone: «Anche a Trieste siamo vicini a famiglie e imprese con un forte sostegno all’economia»
Giancarlo Fancel, presidente del consiglio di amministrazione di Banca Generali
TRIESTE Giancarlo Fancel, 59 anni, ricopre importanti incarichi di vertice nel gruppo Generali. Presidente di Genagricola, ricopre la carica di Cfo di Generali Italia, della Country Italia e delle Global Business Lines. Dal 23 giugno 2016 è presidente del Consiglio di Amministrazione di Banca Generali: «Per noi il 2020 è stato un anno eccezionale nonostante le incognite della pandemia. Non abbiamo distribuito dividendo rispettando le indicazioni della vigilanza, ma contiamo di farlo appena possibile».
Presidente Fancel, come è andato il 2020 di Banca Generali?
A fine novembre abbiamo già superato i 5 miliardi di raccolta (il 20% realizzati a Nordest), sui livelli del 2019 che era stato un anno molto positivo, con un nuovo record delle masse in gestione a 70,4 miliardi. Un aspetto significativo è rappresentato dalla produzione della rete di consulenti già esistente che ha contribuito per il 78% del totale. In forte crescita sono risultate anche le masse sotto consulenza evoluta che hanno superato i 5,4 miliardi (+22% rispetto al 2019). Questo andamento ha portato a un nuovo massimo storico nelle masse in gestione della Banca che si attestavano a novembre oltre 70 miliardi. La sostenibilità del modello di business si riflette anche sugli utili: nei primi 9 mesi abbiamo registrato un dato (195 milioni) in linea con il 2019 che già era stato il nostro secondo miglior anno di sempre. In particolare, quella che è cresciuta maggiormente è la componente ricorrente degli utili che è salita del 7%.
Previsioni?
Come ha sottolineato l'amministratore delegato Mossa le difficoltà dell’anno che sta per concludersi hanno messo in luce la validità del nostro percorso di crescita sostenibile. E anche per il 2021 prevediamo un altro anno positivo in termini di raccolta. La pandemia ha fortemente accentuato il bisogno di protezione e sicurezza delle famiglie soprattutto a Nordest, dove abbiamo avviato finanziato oltre cento Pmi grazie ad alcune soluzioni innovative che abbiamo avviato per avvicinare il risparmio al tessuto economico.
E a Trieste?
A Trieste nonostante la crisi abbiamo inserito 28 nuovi colleghi. Qui lavorano oltre 320 dipendenti su un totale di oltre 800 in tutta Italia, il 93% dei quali sono pienamente operativi in smart working e in sicurezza. Situazione analoga a Milano nella nuova Tower Generali a Citylife, dove tutta l’operatività delle strutture commerciali e di prodotto si svolge da remoto.
Ci racconta come avete affrontato la pandemia?
Fin dai primi casi di contagio a fine febbraio, in Banca Generali abbiamo consentito alla gran parte dei dipendenti delle sedi di Trieste e Milano di lavorare in tutta sicurezza da casa garantendo così la piena continuità operativa e la vicinanza alla rete e ai clienti. Per farlo, abbiamo puntato sull’architettura tecnologica esistente introducendo anche la possibilità di impartire disposizioni sulle posizioni in portafoglio anche tramite email o telefono. Le nostre filiali e sedi sul territorio, invece, sono rimaste aperte nel pieno rispetto dei vari provvedimenti normativi adottati dal Governo per garantire continuità operativa anche a quei clienti che hanno avuto necessità di assistenza fisica.
Come avete reagito alle forti incognite sui mercati?
Fin dalle prime fasi della crisi abbiamo rimodulato le posizioni più rischiose in portafoglio dei nostri clienti così da anticipare il calo dei mercati di marzo, per poi riposizionarci una volta che la fase critica era superata e contenendo la volatilità dei mercati. Ci siamo quindi concentrati sullo sviluppo di nuove soluzioni pensate su misura per la nostra clientela. Abbiamo lavorato molto sulla nostra offerta di soluzioni Esg per sfruttarle in ottica di diversificazione vista la capacità di questi strumenti di essere maggiormente resistenti agli stress dei mercati. Abbiamo poi creato nuove soluzioni di investimento dal carattere assicurativo e pensate per includere l’intero nucleo familiare nel dialogo sul risparmio.
Previsioni per il 2021?
Speriamo nella campagna di vaccinazioni per garantire la nostra sicurezza. Detto questo prevediamo un anno di crescita. Il risultato delle elezioni in Usa ha garantito più tranquillità sui mercati mentre le maggiori incognite potrebbero venire dall’avvio della Brexit.
E sul fronte del risparmio “sostenibile”?
Siamo in prima linea con un'offerta all'avanguardia nei prodotti Esg per avvicinare le sensibilità delle famiglie agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Onu. La banca e tutto il management stanno facendo un gran lavoro per rendere sempre più sostenibile il modello di business. Con un impegno anche a favore dell'economia reale, delle pmi e delle famiglie con vari servizi, come ad esempio nell'anticipo del credito per il superbonus 110%.
Come intendete sostenere famiglie e imprese a Nordest?
Il business della banca è la protezione dei risparmi delle famiglie. Siamo diversi dalle tradizionali banche commerciali attive nel credito. Ma anche nel nostro ambito del private banking siamo riusciti comunque ad avviare delle soluzioni in gradi supportare le aziende mantenendo lo spirito di tutela e diversificazione degli investimenti dei clienti. Lo abbiamo fatto insieme alla piattaforma di Credimi, che raccoglie le richieste di credito dalle pmi, e poi con il nostro progetto di Pir alternativi Bg4Real Economy. Nel primo caso abbiamo erogato oltre 100 milioni alle Pmi in tutto il Paese, di cui un centinaio solo nel Nordest.
E per quanto riguarda iniziative di solidarietà e nel sociale?
Sono tantissime, frutto dell’impegno e responsabilità non solo della banca ma anche dei nostri 2 mila banker sparsi sul territorio. Sono decine le onlus e le strutture coinvolte in iniziative di solidarietà. La banca stessa ha erogato 1 milione di euro stanziato durante l’emergenza per apparecchiature mediche e la donazione di ambulanze alla Croce Rossa. Una delle prime di queste, è stata donata proprio alla struttura di Trieste.
Come mai questo ingresso nel settore delle criptovalute?
La banca ha sempre più le sembianze di un vero e proprio hub di private banking con servizi e strumenti innovativi nella tecnologia, al servizio della consulenza dei suoi banker. L’operazione con Conio si inserisce in questo percorso, così come lo era stata la partnership con Saxo Bank per il trading, o con Ubs per il robo for advisory. Siamo entrati come lead investor nell’aumento di capitale di Conio, la fintech italo americana specializzata in wallet di Bitcoin. Un’operazione che va oltre la sfera dell’investimento finanziario, aprendo spazi per una ulteriore accelerazione dal punto di vista dei processi tecnologici di Banca Generali con l’expertise di un operatore tra i più abili nell’uso di blockchain e digitale. L’amministratore delegato Mossa e la squadra del top management stanno portando innovazione in tutto il settore e il mercato segue con grande attenzione questa evoluzione.
Il mondo del risparmio gestito è in fermento. Banca Generali, dopo i rumors su una possibile integrazione con Mediobanca, ha altri corteggiatori?
Come rappresentante di Generali nella banca esprimo la massima soddisfazione per la nostra partecipazione. E come presidente posso dire che siamo contenti di restare dove siamo in piena autonomia. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti:banca generali
Riproduzione riservata © il Nord Est