Banca Generali chiude il ‘21 con il miglior risultato di sempre
Utile consolidato sopra i 323 milioni, in aumento del 18%. La proposta di dividendo è di 1,95 euro per azione. L’Ad Gian Maria Mossa: «Orgogliosi della crescita della banca». In vista il nuovo piano industriale
TRIESTE. «Siamo orgogliosi della crescita della banca che ha superato tutti gli ambiziosi traguardi del piano triennale, consentendoci di chiudere il 2021 col nostro miglior risultato di sempre».
Così Gian Maria Mossa, Ad e direttore generale di Banca Generali, commenta i risultati 2021 approvati dal Cda.
«La professionalità dei nostri banker e la dedizione di tutte le persone di banca hanno permesso di stare vicini alle famiglie in un momento complesso e questo ci viene sempre più riconosciuto dal mercato. Dietro le persone si conferma poi l’efficienza operativa e gestionale e l’efficacia di un’offerta unica che hanno spinto la banca verso nuovi picchi di redditività, solidità patrimoniale e crescita dimensionale. La sostenibilità del nostro modello di business si evince non solo dai numeri – aggiunge Mossa – , ma soprattutto dal consenso e dalla fiducia che ci arriva dalla clientela e tutto questo si traduce in un ritorno per tutti gli stakeholders sempre più marcato. Alla vigilia della presentazione del nuovo piano industriale contiamo sulla forza di questi nostri elementi distintivi e sul contributo dell’innovazione per tracciare un nuovo importante percorso di crescita della nostra realtà».
L’esercizio 2021 si è chiuso con un utile consolidato di 323,1 milioni, in crescita del 18% rispetto allo scorso esercizio. Tale valore segna un nuovo massimo storico nel percorso di crescita della banca e riflette il successo nel raggiungimento degli obiettivi del piano 2019-21, incentrati su sviluppo dimensionale, diversificazione e sostenibilità dei ricavi.
I risultati evidenziano inoltre il continuo miglioramento nel profilo dell’utile: la componente ricorrente si è attestata a 176,6 milioni, in aumento del 15% rispetto al precedente esercizio. Alla base di questo risultato si individua il forte sviluppo delle masse (85,7 miliardi, +15%) e il miglioramento della loro composizione che hanno favorito una crescita a doppia cifra dei ricavi. La disciplina nella gestione dei costi e la scalabilità del modello di business hanno ulteriormente supportato la crescita operativa ricorrente.
La componente non-ricorrente si è attestata a 146,5 milioni. Al risultato hanno contribuito principalmente: 1) commissioni variabili per 220,5 milioni legate alla favorevole dinamica dei mercati e alla buona performance media generata per i clienti (5,8% nell’anno e 23,8% a tre anni); e 2) un beneficio fiscale di 8,5 milioni3 legato all’affrancamento di avviamenti, marchi e attività immateriali. Tali proventi sono stati in parte assorbiti dall’onere straordinario di 80,6milioni, già annunciato in sede di approvazione dei risultati semestrali 4, volto a tutelare i clienti in merito ad una potenziale perdita legata ad un investimento in titoli illiquidi.
La posizione patrimoniale si è confermata solida e ben superiore ai requisiti specifici fissati per la
società da Banca d’Italia, nell’ambito del periodico processo di revisione e valutazione prudenziale.
Il Cda ha deliberato di presentare all’Assemblea degli Azionisti programmata, come da calendario
finanziario, per il 21 Aprile la proposta di distribuire dividendi per 227,9 milioni, pari a 1,95 euro per azione.
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