Banca Generali, conti record: «Il Nord Est è un’area chiave»

A settembre masse gestite e amministrate in crescita del 14% a 101 miliardi. L’Ad Mossa: «Nell’area oltre un quinto della raccolta, da gennaio flussi di 1,3 miliardi»

Luigi Dell'Olio
L'amministratore delegato di Banca Generali Gianmaria Mossa
L'amministratore delegato di Banca Generali Gianmaria Mossa

Banca Generali chiude i primi nove mesi dell’anno con numeri record e festeggia in Borsa, con il titolo che a Piazza Affari guadagna il 5,04%. Merito anche dell’outlook diffuso dal management per i prossimi mesi, attesi ancora in crescita con il Nord Est ancora protagonista. Partendo dai numeri, la società ha chiuso il periodo gennaio-settembre con un utile netto consolidato di 338,6 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto allo scorso anno.

Le masse gestite e amministrate per conto della clientela hanno superato la soglia dei cento miliardi di euro a fine periodo: per l’esattezza si sono attestate a 101 miliardi, il 14% in più rispetto al 30 settembre del 2023. Nei nove mesi, i flussi di raccolta sono aumentati del 9% a 4,7 miliardi, evidenziando una ripresa consistente della domanda di soluzioni gestite.

Le commissioni lorde ricorrenti sono salite del 7,7%, a 772 milioni di euro, mentre quelle variabili hanno inciso per 122,2 milioni nei nove mesi (10,3 milioni nel precedente esercizio), complice il buon andamento dei mercati finanziari.

Parlando con gli analisti, l’ad Gianmaria Mossa ha sottolineato che ottobre è stato un mese positivo per la raccolta, con la differenza tra nuove sottoscrizioni e riscatti positiva per 424 milioni di euro, il 36% in più nel confronto a dodici mesi. «Ci avviamo verso i migliori risultati nella storia della banca in termini finanziari, di portafoglio clienti e numero di banker, supportati da diversi trend positivi: forte interesse da parte di professionisti del settore e dal mondo bancario tradizionale al nostro modello di servizio, masse della clientela ai massimi storici, slancio nella raccolta dai prodotti di risparmio gestito finanziario della casa e forte accelerazione della componente assicurativa nelle ultime settimane», ha rivendicato il timoniere della società.

Raggiunto a margine dell’evento, Mossa ha evidenziato la centralità del Nord Est, che «si conferma un’area chiave e in continua crescita. Oggi abbiamo oltre un quinto delle masse totali nell’area e abbiamo registrato flussi per oltre 1,3 miliardi da gennaio», ha sottolineato. Per poi aggiungere che la banca del Leone continua a investire nella formazione sul territorio e nell’inserimento di profili d’esperienza, «oltre a giovani da affiancare ai professionisti nel lavoro in team, che è uno dei nostri punti di forza. Sono entrati 25 nuovi colleghi da inizio anno, portando i private banker nel Nord Est a un passo da quota 500».

Cresce l’organico tra Veneto e Friuli Venezia Giulia e questo comporta investimenti «per ingrandire gli spazi operativi. La prossima settimana inaugureremo una nuova filiale molto bella a Vicenza che si aggiunge alla decina nell’area», ha aggiunto Mossa. «Crediamo poi che all’inizio del prossimo anno con l’integrazione di Intermonte saremo ancora più competitivi nel territorio, che è ricco di imprenditori e imprese a cui potremo aggiungere nuovi servizi e soluzioni forti delle sinergie».

L’ad di Banca Generali vede nell’acquisizione in itinere un’operazione storica per la società e ha confermato che l’operazione non impatterà sulla politica dei dividendi. «Considero Intermonte un game changer per noi in tre aree: brokerage and market making, structured products, investment banking». La conclusione dell’Opa, ha aggiunto, è attesa per gennaio.

 

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