Banca Generali investe nella “regina” dei bitcoin

L’istituto di Mossa partecipa a un aumento da 14 milioni di dollari ed entra nel capitale di Conio, sede a San Francisco, specializzata nelle criptovalute
Un operatore di Borsa di una banca davanti ai monitor, Milano, 19 Ottobre 2018. ANSA / MATTEO BAZZI
Un operatore di Borsa di una banca davanti ai monitor, Milano, 19 Ottobre 2018. ANSA / MATTEO BAZZI

TRIESTE Banca Generali si lancia nella galassia delle criptovalute, le monete virtuali che esistono unicamente online. Ma soprattutto intercetta le opportunità portate dalla blockchain (la tecnologia della “catena dei blocchi”) in ambito finanziario. La banca del gruppo triestino ha infatti annunciato l’ingresso nel capitale di Conio Inc., fintech leader in Italia attiva in particolare nei bitcoin, l’oro digitale. Si tratta di un’operazione strategica in uno degli ambiti più innovativi per il settore finanziario.

Nella partnership rientra un accordo commerciale di distribuzione per avviare l’offerta dei servizi di Conio ai clienti di Banca Generali nel 2021. L’istituto guidato dal Ceo Gian Maria Mossa ha partecipato quale main investor ad un’operazione di aumento di capitale di Conio deliberata per complessivi 14 milioni di dollari. Lo sbarco di Banca Generali nel mondo delle criptovalute arriva in un momento particolarmente vivace in questo settore.

Attualmente ne esistono più di 2.300 online e stanno attraversando una fase di forte crescita con una capitalizzazione complessiva arrivata a 580 miliardi di dollari a fine novembre con scambi giornalieri per 280 miliardi di dollari e una platea di circa 60 milioni di utenti. Mentre il mercato è in attesa del debutto di Libra, la moneta di Facebook, le valutazioni del bitcoin si stanno riportando sui valori record fatti segnare tre anni fa dopo il crollo seguito di marzo seguito all’impatto devastante sui mercati della pandemia. Ora il prossimo obiettivo è il massimo di sempre fatto registrare nel dicembre del 2017 a quasi 20.000 dollari. Il bitcoin, così come le altre criptovalute, può essere molto utile, ma allo stesso tempo, vista l’assenza di una cornice legale precisa sul tema, nasconde anche delle insidie.Mossa sottolinea proprio i vantaggi sulla sicurezza garantiti da questa partnership.

La fintech fondata nel 2015 a San Francisco da Christian Miccoli e Vincenzo di Nicola (fondatore di GoPago, tecnologia acquisita da Amazon), oggi serve oltre 150.000 portafogli di cripto-valute per clientela italiana. La missione di Conio, che ha raggiunto il break-even già nell’aprile scorso dopo solo cinque anni di attività, è quella di offrire ad istituzioni finanziarie, banche e assicurazioni, soluzioni integrate per la gestione di asset digitali, dai wallet per la gestione delle criptovalute all’integrazione dei protocolli blockchain all’interno di carte e servizi di pagamento su smartphone.

«L’accordo siglato con Banca Generali - precisa Christian Miccoli, Co-ceo di Conio - rappresenta un’importante passo in avanti verso una nuova epoca per l’intero sistema finanziario. Dopo la fase di sviluppo e assestamento industriale degli ultimi 10 anni, le criptovalute stanno dando il via ad una nuova tangibile fase, facendo il loro ingresso nell’offerta delle istituzioni finanziarie». Per Gian Maria Mossa questa operazione rappresenta «un arricchimento dei servizi offerti ai clienti, ma anche e soprattutto un partner attento all'innovazione. In questo modo possiamo continuare a sviluppare la nostra piattaforma aperta sfruttando le migliori novità che arrivano dalle best-practice internazionali». —

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