Bcc Vita, scade nel 2022 l’alleanza con Cattolica. Sguardi puntati sul Leone

Le mosse di Generali sulla compagnia veronese possono influire sulla decisione di rinnovare, o meno, la partnership con Iccrea

TRIESTE. Chiariti i rapporti con Bpm, con la prima che ha rinunciato all’opzione di acquisto riservandosi al contempo il diritto di uscire nel 2023, per Cattolica Assicurazioni si apre un altro fronte legato a una joint venture storica, quella con Iccrea Banca.

L’accordo con la società del sistema cooperativo risale al 2008 ed è stato rinnovato nell’estate del 2019, con la nuova scadenza fissata alla fine del 2022.

Nell’occasione, la compagnia veronese ha accresciuto la sua quota nella joint venture, rilevando un ulteriore 19% sia di Bcc Vita sia di Bcc Assicurazioni, arrivando in entrambi i casi al 70%. Operazioni che hanno comportato un esborso rispettivamente di 39,33 milioni e 3,13 milioni.

Il valore implicito del 100% di Bcc Vita è stato fissato a 200 milioni e i due partner hanno anche stabilito che, alla scadenza, gli accordi potranno essere rinnovati automaticamente per altri dodici mesi mesi, salvo la facoltà di rinegoziare contenuti e durata.

Da pochi giorni le due compagnie assicurative del gruppo Iccrea hanno avviato la procedura che tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo dovrà portarla a decidere se rinnovare o meno l’intesa.

Il primo passo è stato l’avvio del beauty contest tra gli advisor che nei prossimi mesi dovranno mettere a punto il piano industriale della compagnia. A quel punto, a valle di una discussione interna a Iccrea, si potrà individuare il partner più adatto per un’alleanza.

Da quanto si apprende, tra le parti non vi sono state tensioni in questi anni, per cui Cattolica resta in pole per un nuovo accordo, anche se l’evoluzione della compagnia scaligera impone delle riflessioni.

Generali è entrata nel capitale della compagnia veronese un anno fa (quota del 24,4%), con un aumento di capitale da 500 milioni di euro che Cattolica ha dovuto mettere in campo di fronte al peggiorare dei propri indicatori di patrimonializzazione in seguito alla crisi.

Quindi, dopo le prime sinergie, nei mesi scorsi è stata lanciata un’Opa totalitaria, per la quale attualmente sono in corso le procedure autorizzative dell’operazione. Se non vi saranno ostacoli dalle autorità di vigilanza (al momento non vi è sentore per eventuali inciampi), l’operazione è destinata a partire tra fine settembre e ottobre.

L’ingresso di Cattolica nel gruppo Generali non appare come una preclusione per il rinnovo dell’accordo con Iccrea, anche se inevitabilmente occorrerà un supplemento di analisi. In base agli accordi, la compagnia di Verona può uscire valorizzando l'intera compagnia circa 270 milioni, anche se questo prezzo andrà corretto alla luce di quanto successo nell’ultimo anno.

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