Borsa, Del Vecchio resta il “Paperone”: tesoro da quasi 29 miliardi di euro

Mister Luxottica da solo vale oltre il 1,7% del Pil 2020 e il 38% di Piazza Affari con la sua azienda e partecipazioni in Mediobanca, Unicredit e Generali

BELLUNO. Leonardo Del Vecchio conferma il primato di Borsa in quanto a valore delle partecipazioni, che superano i 28,74 miliardi di euro allo scorso 3 agosto. Lo si legge nella tradizionale classifica dei 'Paperoni' di Piazza Affari compilata da Mf in vista del Ferragosto.

Con un incremento del 57,7% rispetto all'anno precedente, il tesoretto di casa Del Vecchio equivale al 1,7% del Pil ltaliano del 2020 e al 38% del valore complessivo delle azioni in Piazza Affari. Un portafoglio variegato, composto da quote in Generali, Covivio, EssilorLuxottica, Mediobanca e Unicredit.

In seconda posizione la coppia Prada-Bertelli, con 13 miliardi, seguita dalla famiglia Garavoglia, la cui partecipazione in Campari vale 9,23 miliardi. Seguono gli Agnelli-Elkann (9,05 miliardi), che tramite l'operazione Stellantis hanno aperto le porte di PiazzaAffari alla famiglia Peugeot, 11/a  con 4,05 miliardi. Un risultato migliore rispetto alla famiglia Berlusconi, che si piazza 15/a con 3,45 miliardi di partecipazioni, immediatamente davanti a Giorgio Armani (3,37 miliardi).

La graduatoria considera il valore del portafoglio degli italiani che detengono quote in società quotate in Piazza Affari e sui mercati esteri e di soggetti internazionali che detengono quote di aziende quotate in Italia.

Il valore complessivo delle quote considerate è 181,6 miliardi di euro, di cui 94,4 miliardi in mano ai primi 10 in classifica. A perimetro costante, escludendo i nuovi ingressi, le ricchezze borsistiche aumentate del 39,6%.

Dietro ad Armani si piazza Remo Ruffini, rimasto in 17esima posizione, con un aumento del 70% del valore borsistico della sua partecipazione in Moncler (3,22 miliardi). Guadagna 5 posizioni fino a portarsi al 24/o posto Brunello Cucinelli, con 1,96 miliardi (+127,2%), poco davanti alla famiglia Ferragamo, che con una crescita dell'86,7% a 1,91 miliardi, sale dal 26/o al 25/0 posto. Determinante la presenza di imprenditori legati al lusso e alla moda. Tra i nomi noti ci sono i Benetton, quinti dietro gli Agnelli/Elkann con 6,25 miliardi distribuiti tra le quote in Atlantia, Autogrill, Generali e Mediobanca, mentre i fratelli Rocca sono sesti con 6,17 miliardi (+71,4%) investiti in Tenaris (tubi d'acciaio).

In luce anche Stefano Pessina, presidente esecutivo di Walgreens Boots Alliance, con 5,87 miliardi (+12,6%), settimo in classifica, seguito da Susan Carol Holland, presidente di Amplifon e dell'azionista di maggioranza Ampliter, con un portafoglio da 5,77 miliardi (+41,7%). Seguono Gustavo De Negri, presidente di Diasorin  (+3,4% a 5,55 miliardi) e i fratelli Nicola e Paolo Bulgari, la cui partecipazione in Lvmh ha visto crescere il proprio valore del 123% a 4,75 miliardi di euro.

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