Calabrò, Sparkasse: «Potremmo salire in Civibank, valuteremo insieme»
Il direttore generale di Bolzano spiega la genesi dell’intesa: «Fra i nostri istituti ci sono delle affinità»
BOLZANO. «Potenzialmente la partecipazione di Sparkasse in Civibank potrebbe salire. Valuteremo insieme tempi e modi di questa eventuale crescita». A dirlo Nicola Calabrò, direttore generale della Cassa di risparmio di Bolzano.
Direttore, è stata una mossa a sorpresa l’aumento della vostra partecipazione di Sparkasse in Civibank. Da dove nasce?
«Parte da un dialogo tra due istituti che hanno delle affinità, entrambe sono banche territoriali e hanno un modo di fare banca che le accomuna. Operano entrambe a Nordest, un’area tra le più interessanti del Paese, e sono complementari».
Sparkasse e Civibank sono presenti entrambe anche in Veneto.
«La nostra presenza è molto forte nelle province di Bolzano e Trento e a Verona e Belluno, per quel che riguarda il Veneto; Civibank è molto ben radicata in Friuli Venezia Giulia e nel Veneto orientale. Direi che, anche guardando dal punto di vista territoriale, i due istituti non si sovrappongono. È un altro dei fattori che hanno condotto il presidente Gerhard Brandstätter e la presidente Michela Del Piero a dare il via a un dialogo che ha l’obiettivo di verificare le possibili collaborazioni industriali e strategiche che si possono attivare».
Il primo passo è stato l’acquisto di azioni oggetto di recesso che vi ha portati a salire al 9,18% di Civibank.
«Sparkasse era già socia dell’ex Popolare di Cividale con una piccola partecipazione, ha colto questa opportunità e ha esercitato il diritto di prelazione».
Il secondo potrebbe essere l’aumento di capitale da 50 milioni che Civibank si appresta a lanciare?
«Attendiamo di conoscere esattamente le dimensioni e su questo faremo le nostre valutazioni».
Ma la vostra partecipazione si fermerà alla quota attuale, sotto il 10%, oppure potrebbe aumentare?
«Potenzialmente potrebbe salire. Stiamo valutando con Civibank tempi e modalità di questa potenziale crescita».
Che ne pensa del progetto di Enrico Marchi (Finint) di una banca territoriale indipendente del Nordest?
«Il Nordest è un territorio in cui anche nel mondo bancario c’è molta vitalità. Finint è un interlocutore con cui abbiamo buoni rapporti, ma non finalizzati a questo. Se è un progetto, credo possa avere un orizzonte più ampio». —
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