Carel fa shopping in Norvegia e vara aumento da 200 milioni

Un altro tassello nel processo di crescita internazionale della padovana Carel Industries e un aumento di capitale da 200 milioni per finanziare l’acquisizione della norvegese Kiona, e non solo. La multinazionale con sede a Brugine attiva nel hardware e software per la gestione di impianti di condizionamento dell'aria, di refrigerazione ed umidificazione, ha annunciato ieri le due importanti novità.
Carel ha sottoscritto un accordo vincolante per acquisire di una partecipazione di circa l’82,4% in Kiona Holding, società norvegese leader nella fornitura di soluzioni “Software as a Service” per l'ottimizzazione del consumo energetico e la digitalizzazione degli edifici nei settori della refrigerazione commerciale e industriale, nonché nei settori multi-residenziale, commerciale e pubblico.
La società è stata valutata complessivamente 210 milioni di euro. Il fondatore di Kiona, top manager e azionisti hanno deciso di rimanere nell’azionariato e all’interno dell’azienda. Con sede a Trondheim (Norvegia), è stata costituita nel 2021 a seguito dell'aggregazione di cinque aziende europee con competenze software e digitali. Attualmente Kiona impiega 150 persone e ha un fatturato atteso nel 2023 di 25 milioni di euro.
«Conosciamo da anni il management della società norvegese, siamo stati concorrenti, ma sempre con rispetto reciproco - spiega Francesco Nalini, ceo di Carel Industries - ciò ha facilitato l’operazione, che si è conclusa in pochi mesi. Kiona hanno una quota di mercato molto alta nei Paesi nordici ed è molto profittevole. Svilupperemo nuove soluzioni integrando i nostri due software, per offrire al mercato un servizio completo».
La transazione, che dovrebbe essere chiusa entro il terzo trimestre 2023, è un passo per un ulteriore rafforzamento nell'industria Hvac-R, per cogliere le opportunità legate alla crescente digitalizzazione del settore. Il cda della Carel, nell'ottica di mantenere una struttura del capitale flessibile, sottoporrà all'assemblea straordinaria degli azionisti una proposta di aumento di capitale mediante l’emissione di azioni ordinarie fino a 200 milioni di euro da completarsi entro la fine dell’anno.
«Non avremmo bisogno per finanziare l’operazione - aggiunge Nalini -, ma vogliamo continuare nella crescita. L’aumento è finalizzato a sostenere gli investimenti per la crescita: gli azionisti di riferimento parteciperanno per 50 milioni. Come famiglie diamo un forte segnale di impegno e contemporaneamente la possibilità a nuovi investitori di aumentare il flottante».
All’annuncio dell’aumento di capitele ieri il titolo Carel ha chiuso a 25,10 euro per azione (-3,09%). Mediobanca agirà in qualità di "sole global coordinator" e "bookrunner" in relazione all'aumento di capitale in opzione e ha altresì sottoscritto un accordo ai sensi del quale si è impegnata a stipulare un accordo di garanzia per la sottoscrizione delle nuove azioni rimaste eventualmente non sottoscritte al termine dell'asta dei diritti inoptati, per un importo massimo pari all'ammontare dell'aumento di capitale.
Quanto alle famiglie fondatrici e agli azionisti di controllo, Luigi Rossi Luciani e Athena (Nalini), hanno già espresso, come detto, la loro intenzione a supportare l'aumento di capitale. Si impegneranno a sottoscrivere parzialmente la loro quota, per circa 50 milioni di euro.
Riproduzione riservata © il Nord Est