Cassa rurale Fvg: raccolta diretta a 860 milioni (+9%) e solidità ai massimi
L’istituto cooperativo è nato da due fusioni nel 2017 e nel 2021. Ha 22 sportelli e opera in 59 Comuni delle province di Udine, Gorizia e Trieste. Il presidente Portelli: futuro green e valori immutati
Depositi dei clienti cresciuti del 9%, con un saldo complessivo della raccolta pari a 860 milioni di euro (+62 milioni). Raccolta a lungo termine (conti vincolati, certificati di deposito) aumentata del 15%. Indicatori di solidità molto buoni, con un patrimonio netto di circa 120 milioni di euro e un indice Cet1 ratio al 30,85%, superiore alla media delle banche simili.
Forte impulso del settore assicurativo «con i clienti che hanno compreso che si tratta di un investimento e non di un costo» e attenzione a piccole imprese e famiglie del territorio.
Cassa rurale Fvg, banca nata da due successive fusioni (la prima nel 2017, la seconda nel 2021), ha sede a Lucinico, alle porte di Gorizia e ha un’altra importante sede operativa a Fiumicello. Vanta 22 filiali in tre province (Trieste, Gorizia e Udine), dà lavoro a 152 persone (i piani di sviluppo prevedono ulteriori assunzioni e un robusto ricambio generazionale), ha 9.300 soci e fa parte della galassia di Cassa Centrale, la capofila con quartier generale a Trento.
Il presidente Tiziano Portelli e il direttore generale Andrea Musig tracciano un bilancio del 2024 «anno per noi molto positivo, come evidenziato dai primi dati di bilancio» e delineano le prospettive per il 2025 appena cominciato.
«I nostri budget per quest’anno sono tutti basati su un calo ulteriore dei tassi d’interesse - racconta il Dg Musig - che riteniamo possa arrivare, alla fine del 2025, al 2%. Un calo che aiuterà famiglie e imprese. Sono state soprattutto le imprese, nell’ultimo biennio, a soffrire di più l’aumento del costo del denaro. Il 4% in sé, limite massimo a cui è arrivata la Bce, non era straordinario se lo confrontiamo con i tassi del passato. Ma l’eccezionalità era dovuta al fatto che eravamo passati in pochi mesi da tassi addirittura negativi, fino al 4%. Le imprese, qui sul territorio sono piccole, adottano strategie prudenti se c’è la stretta sui tassi, focalizzandosi sulla gestione della liquidità e sull’efficienza organizzativa ed energetica, magari rimandando investimenti più significativi».
Uno dei vanti di Cassa rurale Fvg è la sua solidità patrimoniale «superiore alla media delle altre consociate a Cassa Centrale», dice il manager Musig.
«I valori che abbiamo raggiunto - aggiunge - sono il risultato di una gestione prudente e attenta alla sostenibilità finanziaria. Tra i fattori chiave, la crescita delle professionalità interne per la specializzazione delle competenze del personale, una crescita in equilibrio degli impieghi per famiglie e aziende, un supporto costante a soci e clienti per la tutela del loro risparmio».
Motivi di preoccupazione, nel contesto macro economico, non mancano e gli effetti potrebbero ricadere anche a livello locale. «Non sappiamo ancora se la nuova amministrazione americana di Trump applicherà davvero i dazi sulle merci europee e italiane - conclude il direttore generale - , ma quello che sappiamo già da ora è che i dazi portano inflazione e questa cosa è negativa. Poi magari si porrà fine alle guerre in corso e ciò potrebbe avere un’influenza positiva sugli scambi e sui prezzi dell’energia, ma appunto sono cose tutte da vedere».
Il presidente Portelli vuole sottolineare che Cassa rurale Fvg, pur in un mondo che cambia velocemente, «mantiene intatti i propri valori, di radicamento e valorizzazione del territorio. Operiamo da quasi 130 anni, da quando queste terre erano nell’impero asburgico, la nostra mission è improntata come sempre a solidarietà, sport, cultura e sostenibilità ambientale. Entro il 2030 tutta la nostra banca sarà a impatto energetico zero, è un grande obiettivo che ci prefiggiamo di raggiungere». —
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