Ceduto il marchio, i fondi Usa investono sul rilancio di Lotto
Operazione straordinaria per uscire dalla crisi e ridurre l’indebitamento che tocca i cento milioni di euro. Mediobanca “regista”, Andrea Tomat rimane alla guida
TREVISO. Lotto cede il marchio a un pool di fondi americani e avvia un piano straordinario di rilancio per uscire dalla crisi. Un’operazione che chiude una trattativa lunga e delicata, con la regia di Mediobanca.
Numeri in rosso
Perdita di 10,2 milioni di euro nel bilancio d’esercizio 2019, che precipita dal -3,3 milioni del 2018. Patrimonio netto negativo e situazione debitoria pesante nei confronti delle banche, creditrici per oltre 70 milioni di euro. Risultati 2018 e 2019 significativamente inferiori alle ipotesi che erano state poste alla base di un piano di ristrutturazione del debito, con ricavi delle vendite scesi sotto quota 66 milioni di euro nel 2019 dai 79 milioni dell’anno precedente.
È questa la cornice, complessa, nella quale Lotto Sport Italia ha iniziato due anni fa un processo di ricerca di un’operazione straordinaria volta al ripristino di un equilibrio patrimoniale, finanziario ed economico. Di mezzo, a complicare – e non poco – la situazione e a rendere ancora più necessario un intervento rapido di rafforzamento, ci si è messa anche la crisi da Covid: il peggioramento del quadro ha convinto ad agosto 2020 un potenziale partner industriale, che a gennaio era già in fase di due diligence sui conti, a tirarsi indietro.
Dal partner ai fondi
Tutto da rifare e, con il supporto di Boston Consulting Group, Lotto ha messo nero su bianco un nuovo piano industriale 2020-2024 e ha riallacciato i contatti con altri potenziali investitori che si erano affacciati a fine 2019. Da qui il piano di master license e di una sostanziale trasformazione del modello di business, con cessione dei diritti sul marchio Lotto a livello mondiale a «primari fondi statunitensi», secondo fonti vicine alla trattativa ora in conclusione.
Oggetto della licenza: gestione del marchio, sviluppo del prodotto e della catena di fornitura. Obiettivi: «Rafforzare il posizionamento del brand nel segmento performance e lifestyle, promuovendone la percezione come autentico brand italiano, sfruttando il potenziale inespresso del canale online e attivando iniziative mirate alla razionalizzazione dei costi», si legge nel bilancio.
Il debito
L’offerta vincolante per l’acquisto del marchio Lotto è arrivata il 3 marzo di quest’anno, subordinata alla finalizzazione dell’accordo con le banche sulla riorganizzazione del debito. Cornice non semplice anche in questo caso, con Lotto che non ha rimborsato le rate dei finanziamenti a lungo termine in scadenza nel 2019 (1,6 milioni) e nel 2020 (2,4), ottenendo una moratoria proprio in attesa della finalizzazione dell’operazione straordinaria.
Un piano che, nero su bianco a bilancio, presenta ancora «incertezze significative», a partire da una «elevata tensione finanziaria» e dalla capacità «di conseguire fatturati e marginalità coerenti con i target», fino ai dubbi sulla continuità aziendale, ma la volontà del presidente e amministratore delegato Andrea Tomat di uscire dalla crisi è ferma e ora ha trovato un binario concreto. Tomat che, tra l’altro, manterrà il proprio ruolo: non sono previsti cambi di governance né ingressi diretti nel capitale di Lotto Sport Italia.
Sui numeri c’è ancora riserbo, l’azienda non ha rilasciato alcun commento. Per il valore d’uso del marchio Lotto viene considerato un tasso di royalties netto medio applicato ai ricavi (compresi i licenziatari) pari al 6%, mentre a bilancio il marchio stesso è iscritto per 10,9 milioni di euro, ma il valore di cessione previsto dall’offerta vincolante, secondo quanto ipotizzato da Lotto a bilancio, è «abbondantemente superiore». Marchio Lotto che, nelle ultime settimane, ha goduto di una visibilità straordinaria grazie alla finale di Wimbledon raggiunta da Matteo Berrettini, testimonial della doppia losanga.
Il rilancio
Un’operazione, dunque, che rafforza Lotto dal punto di vista della solidità finanziaria (la situazione debitoria complessiva, un centinaio di milioni, subirà una drastica riduzione) e ha finalità espansiva e di sviluppo, nelle intenzioni del gruppo di Trevignano. Il centro delle attività rimane nel distretto dello Sportsystem montebellunese con l’obiettivo di potenziare e far crescere l’attività aggregando anche altre iniziative industriali e commerciali a livello europeo. —
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