CiviBank al contrattacco sull’Opa di Sparkasse: depositato il ricorso al Tribunale della Ue
Obiettivo: l’annullamento della decisione della Bce che ha autorizzato CariBolzano a superare il 10% in CiviBank. La banca ha deciso inoltre di rivolgersi al Tar e di inviare una segnalazione a Consob, Bankitalia e Mef. In discussione il ruolo della Fondazione, azionista di controllo della Spa Sparkasse
UDINE. Tribunale dell’Unione Europea, e poi dal Tar a Consob, da Bankitalia ai Mef: queste le sedi in cui si discuterà il “caso” CiviBank, o meglio, l’Opa di Sparkasse sull’ex popolare friulana. Contestata ovunque la legittimità dell’operazione lanciata dall’istituto altoatesino controllato da una Fondazione bancaria esentata dall’obbligo di cessione della propria partecipazione in una società bancaria perché avente sede in una Regione a statuto speciale. Ma la deroga - secondo il ricorso proposto da CiviBank - non l’autorizza ad espandersi in altre regioni. Un secondo ricorso verrà proposto in sede di giurisdizione amministrativa, e quindi al Tar, che chiederà anche misure cautelari. E a queste mosse se ne somma una terza, rivolta a Consob, Bankitalia e Mef che attiene alle famose pre-adesioni che Sparkasse ha ottenuto prim’ancora che l’Opa avesse preso avvio.
LA DECISIONE
La notizia circa la decisione del consiglio di amministrazione di CiviBank di imboccare la via della contestazione legale all’Opa di Sparkasse è arrivata solo ieri sera, ma indiscrezioni circa un possibile ricorso erano iniziate a circolare già il giorno precedente. La comunicazione è stata affidata ad una nota in cui si dettagliano le motivazioni legali del ricorso, perché le ragioni di fondo sono già note, avendo il Cda già dichiarato “ostile” l’Opa di Sparkasse. Semplificando, l’istituto altoatesino è controllato da una Fondazione bancaria (Fondazione Sparkasse, primo azionista con il 63,6%) che ha potuto mantenere questa partecipazione rilevante in una banca in deroga a quanto previsto dalla legge 30 luglio 1990, la cosiddetta Legge Amato (sulla privatizzazione degli enti pubblici creditizi) e dal decreto legislativo 153 dell ’99 che ne imponeva invece la dismissione, perché ha sede «in una Regione a statuto speciale». Questa deroga «è volta a preservare l’identità territoriale delle banche possedute da tali fondazioni bancarie - ricorda CiviBank - nei termini riconosciuti dalla Corte Costituzionale» che ha voluto in qualche modo «mantenere lo stretto legame tra la fondazione e la banca conferitaria nell’ambito dello stesso territorio».
NO ESPANSIONI
Quindi, secondo il filo conduttore del ricorso, le Fondazioni che hanno sede nelle Regioni a Statuto speciale possono mantenere una partecipazione rilevante in una banca del proprio territorio di riferimento, ma non possono - secondo i legali di CiviBank assumere il controllo di altre banche. Men che meno se queste hanno sede in altre regioni. È intuibile, quindi, che essendo Fondazione Sparkasse primo azionista di Sparkasse, diventerebbe - a Opa conclusa - azionista di controllo di CiviBank grazie ad una acquisizione. Un’operazione che andrebbe a cozzare con quanto previsto dalla Legge Amato e dal decreto legislativo del maggio ’99 che ha introdotto l’obbligo per le Fondazioni di cedere le partecipazioni detenute nelle banche e il divieto di assumere nuove partecipazioni di controllo nelle banche.
AL TAR
Oltre che al Tribunale della Ue, al quale il ricorso è stato depositato il 25 aprile, il Cda di CiviBank ha deciso ieri di adire anche al Tar «questa seconda iniziativa di tutela dinanzi alla giurisdizione amministrativa è volta a ottenere l’annullamento e la concessione di misure cautelari in relazione al provvedimento di pertinenza dell’autorità di vigilanza sulle fondazioni bancarie, ugualmente inficiato dalla predetta violazione del divieto di acquisizioni extra-regionali», quindi le motivazioni alla base dell’impugnazione sono sostanzialmente le stesse perché si fa riferimento all’acquisizione di una partecipazione di controllo in un’altra banca. E verrà chiesta anche la sospensiva
CONSOB BANKITALIA E MEF
Ai tre soggetti CiviBank ovviamente invierà comunicazione delle iniziative avviate che si sommano a quella del “Comitato soci e amici della banca CiviBank” già autore di una segnalazione che ha l’obiettivo di «verificare l’effettivo rispetto del principio di correttezza, completezza informativa e di parità di condizioni offerte da parte di Sparkasse in relazione agli impegni di adesione all’Offerta da parti di taluni azionisti della banca. Il Cda di Civibank - si legge - ha preso atto delle ulteriori e separate iniziative il 16 aprile il Comitato ha proposto, per il tramite dell’avvocato Gianluca Romagnoli, professore di diritto dell’economia presso l’Università di Padova, nei confronti della Banca d’Italia, della Consob e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, tutte volte a richiedere a tali autorità una valutazione in merito alla legittimità dell’agire di Sparkasse e della Fondazione Sparkasse nel contesto dell’Offerta alla luce della medesima disciplina di legge relativa al divieto di acquisizione di nuove partecipazioni bancarie di controllo». —
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