Civibank: obiettivo B Corp per la Spa e banca benefit che apre all’aumento di capitale

La presidente Michela De Piero: «Vogliamo essere la banca di molti.

Sosteniamo le aziende che investono in modo sostenibile»

Michela Del Piero, presidente di Civibank spa
Michela Del Piero, presidente di Civibank spa

UDINE. Ora che Civibank è diventata Spa e società benefit, è la certificazione B Corp il nuovo obiettivo da perseguire, ovvero una attestazione che certifica le performance ambientali e sociali di un’impresa e anche il suo impegno verso gli stakeholders, ovvero la comunità.

«Abbiamo iniziato un percorso nel solco della nostra tradizione di banca popolare, e ora lo poteremo avanti», spiega la presidente Michela Del Piero. Anche nel dare corso all’altra importante mossa: l’aumento di capitale, operazione deliberata per 65 milioni di euro, con l’obiettivo di arrivare almeno a 50.

Doppia trasformazione in Spa e benefit per Civibank. La prossima mossa è l’aumento di capitale?

«E’ un obiettivo, e spero sarà raggiunto con la sottoscrizione di quote da parte di molti».

Meglio tanti soci piuttosto che pochi con molto peso?

«Non dimentichiamo che Civibank nasce come banca popolare, una banca di tutti non di pochi, e questo spirito, che a me è sempre piaciuto, sono convinta debba essere mantenuto anche oggi che è una società per azioni. Una trasformazione voluta che è utile, anzi direi indispensabile, per renderla appetibile e aprire il capitale sociale, non significa che debba diventare la banca di pochi azionisti. L’aumento di capitale è un’operazione aperta a soggetti istituzionali, a imprenditori del territorio con una diffusione che sia la più ampia possibile».

L’altra trasformazione importante appena varata riguarda l’essere diventati una società benefit. Che cosa è cambiato?

«Quello varato è un percorso che parte dal lavoro fatto in passato e che deve declinarsi in quello quotidiano e futuro, non è un risultato statico, anzi. La mia ambizione è diventare B Corp a tutti gli effetti. La certificazione è un passaggio indispensabile perché lo spirito di società benefit diventi linfa di tutte le decisioni a tutti i livelli della banca».

Copyright:FotoLC 2015
Copyright:FotoLC 2015

Qualche esempio?

«Abbiamo un comitato in seno al Cda che valuta tutte le iniziative sociali e culturali che immaginiamo di fare per promuovere la crescita del territorio, per sostenere i giovani, la loro formazione e l’inserimento nel mondo professionale. Abbiamo istituito una piattaforma per il crowdfunding con cui aiutiamo le associazioni a individuare risorse del territorio a cui attingere per progetti che selezioniamo per qualità e che anche noi affianchiamo con risorse nostre».

Cosa vuol dire per una banca essere sostenibile oggi?

«Vuol dire molte cose. La più intuitiva è esserlo sotto l’aspetto ambientale, e anche qui Civibank direi che è avanti. Abbiamo costituito alcuni anni fa Civiesco, una Energy Service Company, che ha come scopo sostenere imprese ed enti locali, in progetti di efficientamento energetico. Ma la sostenibilità è anche sociale. Civibank ha sempre destinato risorse importanti al territorio rispettando la sua natura di banca popolare. Oggi che è una Spa e benefit, questo genere di attenzione non può venire meno. Il profitto non può essere limitato agli shareholders, agli azionisti, ma deve comprendete gli stakeholders, ovvero la comunità».

La sede di Civibank a Cividale del Friuli (Udine)
La sede di Civibank a Cividale del Friuli (Udine)

Quindi B Corp perché?

«Perché questo modo innovativo e sostenibile di essere banca permei tutta la nostra attività, a partire dall’istruttoria creditizia, e sappia riconoscere le aziende che investono in sostenibilità e abbiano un positivo impatto sociale, che sono poi le aziende sane, in grado di portare avanti progetti efficaci e di crescere».

Dalle Pmi c’è preoccupazione per la fine delle garanzie e una stretta sul credito.

«Io non credo ci siano motivi di preoccupazione. Abbiamo vissuto un periodo straordinario in cui le banche hanno svolto un ruolo fondamentale. Ora sicuramente bisognerà capire come andare avanti e affiancare le imprese nell’individuazione dei percorsi migliori. Quel che vedo è che molte aziende hanno già ripreso a pagare i mutui, evitando di rinnovare le moratorie, e molte hanno investito e stanno investendo per gettare le basi per una solida ripartenza».

Non priva di ostacoli...

«No, certo. Penso al tema della carenza di materie prime, dei loro prezzi in ascesa... Fattori che ritengo si assesteranno nel corso dell’anno, ma lasceranno strascichi. Difficile fare previsioni ma resto ottimista».

Civibank sta anche muovendo nuova finanza.

«Certamente, soprattutto, come dicevo, finalizzata agli investimenti che restano fondamentali per uscire da una crisi che, ricordo, è diversa dalle altre e che auspicabilmente vedrà anche una ripartenza rapida non appena potremo considerare archiviata la pandemia».

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