CiviBank raggiunge la meta. Sì all’aumento da 50 milioni

Alla prima asta richieste superiori di 1,3 milioni rispetto ai diritti di opzione disponibili. La presidente Michela Del Piero: «Siamo soddisfatti, risultato superiore alle attese»

La sede di CiviBank a Cividale del Friuli
La sede di CiviBank a Cividale del Friuli

UDINE. Chiude in overbooking l’operazione di aumento di capitale lanciata da CiviBank. L’ex Popolare, oggi Spa e benefit, ha raggiunto e superato, alla prima asta sul sistema multilaterale di negoziazione Hi-mtf, le offerte su 12 milioni 323 mila 640 diritti inoptati. A fronte di questa disponibilità, le richieste pervenute sono state 13 milioni 685 mila 145, oltre 1,3 milioni in più.

Il 30 settembre prossimo l’esercizio di questi diritti si trasformerà nella sottoscrizione di 7 milioni 394 mila 184 azioni CiviBank di nuova emissione, per un controvalore di 38 milioni 967 mila 350 euro. Questa operazione segue quella svoltasi il 21 settembre, ovvero l’offerta rivolta ai soci dell’istituto che hanno esercitato il loro diritto di opzione e hanno sottoscritto 2 milioni 89 mila 41 azioni per un valore di 11 milioni 9 mila 246 euro.

La somma delle due operazioni arriva ai 50 milioni che erano l’obiettivo dell’istituto.

Il direttore generale di CiviBank Mario Crosta e la presidente Michela Del Piero alla presentazione dell'operazione di aumento di capitale
Il direttore generale di CiviBank Mario Crosta e la presidente Michela Del Piero alla presentazione dell'operazione di aumento di capitale

«È intuibile che siamo davvero molto soddisfatti del risultato dell’operazione - è il commento di Michela Del Piero, presidente di CiviBank -. Le informazioni che abbiamo in questo momento, sono quelle che abbiamo diffuso circa l’adesione alla proposta, ulteriori dettagli saranno possibili più avanti. Quel che credo sia importante, è il raggiungimento dell’obiettivo che ci eravamo prefissati». Cosa che non è mai possibile dare per scontata, sebbene Del Piero sia sempre stata convinta della bontà dell’operazione.

I dettagli, ovvero chi saranno i nuovi azionisti e quale peso avranno, lo si saprà a fine mese, quando i diritti diventeranno azioni.

Dettagli non proprio ininfluenti. Ad esempio, Sparkasse, già socia di CiviBank con una quota vicina al 10%, oltre ad aver sottoscritto l’aumento di capitale - cosa peraltro già annunciata - ha partecipato all’asta? Ci sono altri investitori istituzionali che lo hanno fatto? Quesiti ai quali tra meno di una settimana sarà data risposta.

Con questa operazione di consolidamento portata a termine non è poi azzardato ipotizzare che CiviBank stia pianificando il proprio futuro.

Questa operazione, probabilmente la prima di aumento di capitale sulla piattaforma di negoziazione Hi-mtf, che segue la trasformazione in società per azioni, può essere propedeutica ad un altro passo, ad esempio l’approdo in Borsa. Il milione e 300 mila richieste aggiuntive registrate nel corso dell’asta, e che resteranno inevase, lasciano intuire che c’è un interesse del mercato. E potrà essere utile per mantenere il valore delle azioni della Spa che, a causa del meccanismo della piattaforma, tende a scendere in assenza di movimenti. Diciamo il mercato secondario che ha in sè gli aspetti negativi della Borsa senza averne i vantaggi. Studiare una via d’uscita appare dunque ragionevole.

Ovviamente i tempi non sono certo maturi per una mossa di questa portata, ma resta una possibilità. Al momento CiviBank incassa il successo dell’operazione di aumento di capitale conclusasi con largo anticipo rispetto alle previsioni, con l’esaurimento delle opzioni nel corso della prima asta, rendendo così inutile la seconda che era già in programma per il primo ottobre e che, alla luce dei risultati, non avrà più luogo. 

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