Civibank rivede l’utile, il dg Crosta: «Abbiamo la fiducia dei clienti»
Primo semestre, ritorno ai profitti (8,4 milioni) dopo la perdita del 2022. «Il bilancio evidenzia la capacità del nostro istituto di produrre reddito»

Dopo aver chiuso il bilancio 2022 con una perdita di 33,8 milioni di euro, figlia di una serie di operazioni straordinarie legate all’adeguamento alle nuove policy del gruppo Sparkasse, il primo semestre 2023 riporta i conti di Civibank in positivo. Il cda della banca cividalese, presieduto da Alberta Gervasio, ha approvato ieri i risultati al 30 giugno, risultati che registrano un utile netto di 8,4 milioni e abbiamo chiesto al direttore generale dell’istituto di credito, Mario Crosta, di commentare.
Direttore, il “sacrificio“ compiuto l’anno scorso, cioè le rettifiche operate sul valore degli immobili per 17 milioni e la cessione di 72 milioni di euro di crediti in sofferenza, è ormai un ricordo…
«L’anno scorso tanto la semestrale che il bilancio annuale erano stati influenzati da manovre di adeguamento rispetto alle politiche di Sparkasse, necessarie per allineare le due banche. Quest’anno già la semestrale evidenzia la capacità che la nostra banca ha di produrre utile».
Com’è andata la gestione caratteristica?
«Vanno bene tutti i comparti. Cresciamo come raccolta diretta, il che rappresenta un elemento di fiducia dei risparmiatori verso la banca, e cresciamo come risparmio gestito. Sui crediti invece c’è una leggera contrazione, ma il dato va contestualizzato, perché in Fvg e anche in Veneto, sebbene in misura leggermente inferiore, la domanda di credito è da diversi mesi in contrazione».
È un effetto dell’aumento dei tassi operato dalla Bce?
«Aziende e famiglie hanno rallentato la capacità di investimento parzialmente in ragione dei tassi, parzialmente dell’inflazione, ma ci aspettiamo che i tassi nella seconda parte dell’anno possano normalizzarsi. L’aumento colpisce in particolare le famiglie che hanno già un mutuo a tasso variabile e induce a qualche riflessione chi ne deve fare uno ex novo. A questo proposito Civibank ha promosso un mutuo al 3,5% di interesse a 30 anni, proprio per essere vicina alle famiglie in questo periodo di incertezza, in una delle scelte fondamentali qual è quella dell’acquisto della casa».
A inizio anno avete dato il via a un piano di prepensionamenti, a che punto siete?
«Le persone hanno avuto tempo fino al 30 giugno per farsi avanti e le adesioni, un po’ più basse rispetto al potenziale che c’era, sono in fase di formalizzazione in questi giorni. D’altro canto siamo pronti ad assumere ma troviamo difficoltà a trovare personale».
Il processo di integrazione con Sparkasse è compiuto? «L’integrazione sta andando bene come dimostra l’utile al quale la banca è tornata dopo aver messo in sicurezza la gestione dei diversi profili di rischio. Il 10 luglio si è concluso il passaggio alla piattaforma informatica di Sparkasse che ora è in fase di affinamento. Sono migrati tutti i dati, le procedure, ore si tratta di sistemare anche la parte dei processi e quella operativa e di dar tempo alle persone di adeguarsi».
A che punto è il nuovo piano commerciale?
«Ci lavoreremo nella seconda parte dell’anno ma posso dire che si tratterà di un piano teso all’espansione delle quote di mercato della banca in Fvg. Lo faremo grazie a prodotti e servizi messi a disposizione da parte di Sparkasse, specie per quanto riguarda il mondo della consulenza per i privati sul fonte della finanza, ma anche delle imprese. Va detto poi che Civibank è ancora la prima banca a usare i finanziamenti agevolati della Regione. Un’altra attività che stiamo implementando è infine il supporto alle aziende nel momento in cui hanno bisogno di finanze di natura straordinaria, come nei passaggi generazionali o nell’acquisizione di nuove aziende, grazie anche al servizio di Sparkasse sulla finanza d’impresa». —
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