CiviBank torna a fare utili risultato a quota 10,7 milioni

Il cda approva i conti del 2023, con più ricavi e meno costi Quasi pronto il nuovo piano, che prevede il potenziamento delle filiali e nuove assunzioni

Elena Del Giudice

CiviBank torna all’utile, 10,7 milioni di euro il saldo del conto economico 2023, dopo la perdita di 33,8 milioni dell’esercizio precedente, determinata dall’allineamento alle policy della capogruppo Sparkasse.

E non solo. La banca regionale sta mettendo a punto un piano di sviluppo, compreso nel nuovo piano industriale di Sparkasse, annunciato per aprile, «che in maniera più strutturata - dichiara la presidente Alberta Gervasio - caratterizzerà CiviBank nel prossimo triennio».

Nel piano una serie di azioni «finalizzare ad un rafforzamento della presenza sul territorio», anticipa il direttore generale Luca Cristoforetti. Peraltro la riorganizzazione della banca è di fatto partita: «Stiamo lavorando - ancora il dg - per trasformarci da banca generalista a banca specializzata strutturata su tre filiere, una dedicata alle aziende, una al retail e una al private, tutte ad alta specializzazione».

E dettagliando il rafforzamento, «mi riferisco ad interventi di potenziamento delle filiali e anche - aggiunge Cristoforetti - all’apertura di nuove filiali». Un trend inverso, dunque, rispetto a quello di molti istituti di credito che optano per la chiusura di sportelli, e che vede CiviBank intenzionata a rafforzare la presenza territoriale «convinti che ci siano spazi per una banca del territorio, come la nostra che ha alle spalle un gruppo che sa bene cosa significhi essere banca del territorio, e convinti anche del valore della “fisicità” nella relazione con il cliente».

Una scelta che porterà con sé anche un rafforzamento occupazionale, con nuove assunzioni. Tornando alla proposta di bilancio, licenziata ieri dal cda, vede la raccolta diretta sostanzialmente invariata rispetto al 2022, a 3,24 miliardi di euro, salgono invece le attività di consulenza al risparmio, con masse a 934 milioni, +3%.

Flette il credito alla clientela a 3,52 miliardi, meno 10,5%, a causa «della contrazione della domanda di credito», spiega il dg. I ricavi si sono attestati a 125,6 milioni, +1,4%, a fronte di costi per 77,6 milioni, meno 25,3%, da qui l’utile di esercizio di 10,7 milioni. Molto buoni gli indicatori su qualità del credito e solidità.

Il 2023 è stato positivo, «con risultati davvero soddisfacenti per essere stato un anno di transizione che ci ha impegnati anche sul fronte organizzativo, con avvicendamenti anche a livello di governance, in cui abbiamo portato avanti importanti investimenti. Direi che siamo pronti a spingere sull’acceleratore - spiega il dg -. Prevediamo di crescere sia per quel che riguarda gli impieghi che negli affidamenti che nella raccolta. Presenteremo nuovi prodotti, alcuni già operativi, mi riferisco al plafond per l’acquisto dei crediti fiscali legati ai bonus edilizi, il mutuo green al tasso fisso al 2,99%, a cui aggiungeremo proposte dedicate alle imprese» che si sommano a quelle già partite, come i finanziamenti con garanzia Sace, o il servizio estero «che fa sì che CiviBank possa essere partner delle imprese più internazionalizzate e in grado di operare in tutti i Paesi del mondo».

Partendo dai fondamentali solidi dell’economia regionale, «guardiamo al futuro con un certo ottimismo - dichiara il direttore -. A livello macro permangono le incertezze legate ai contesti internazionali, che ovviamente condizionano. Ma osservando i bilanci delle imprese, seppure ancora provvisori, riscontriamo crescita, progetti di investimento e di sviluppo. Quindi incertezza sì, ma anche fiducia. Credo - conclude Cristoforetti - la diminuzione dei tassi, ragionevolmente nella seconda parte dell’anno, potrà portare aziende e famiglie ad avere una maggiore propensione all’investimento».— © RIPRODUZIONE RISERVATA

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