Confidi Friuli e Fidi Imprese e Turismo Veneto fusione operativa nel 2025

Via libera, ma condizionato, all’alleanza anche dalla Regione Fvg
Riccardo De Toma
Da sinistra Cristian Vida, Sergio Bini e Giovanni Da Pozzo
Da sinistra Cristian Vida, Sergio Bini e Giovanni Da Pozzo

Procede l’iter per la fusione tra Confidi Friuli e Fidi Imprese&Turismo Veneto, «che sarà definita operativamente nel primo semestre 2025». A confermarlo è stato il presidente di Confidi Friuli Cristian Vida, fresco di riconferma, in occasione dell’incontro convocato ieri nella sede della Camera di Commercio di Pordenone e Udine per illustrare ai portatori d’interesse il bilancio 2023, approvato la scorsa settimana. A benedire le aggregazioni anche l’assessore alle Attività produttive Sergio Emidio Bini, che pone però precisi paletti sull’utilizzo delle risorse messe a disposizione dalla Regione. «Le aggregazioni, anche con Confidi di altre regioni, sono necessarie da un punto di vista dimensionale – ha detto l’assessore – per garantire sicurezza agli associati, ma le risorse che la regione mette a disposizione dei Confidi dovranno essere dedicate esclusivamente alle imprese del Fvg». In questo senso verrà approvata una specifica norma che vincolerà l’utilizzo dei finanziamenti.

Tornando al bilancio, illustrato dal direttore Stefano Bravo, il 2023 è stato chiuso con 54,9 milioni di nuove garanzie deliberate, in crescita del 43% rispetto al 2022, per uno stock complessivo di oltre 106 milioni di garanzie in essere. Positivo il risultato finale, con un utile netto di 408mila euro, dopo il passivo di 915mila del 2022, in crescita i soci, 7.609, contro i 7.427 dell’anno precedente. Al di là dei numeri, obiettivo dell’incontro era soprattutto quello di rimarcare la ritrovata unità d’intenti sulla fusione con Fidi Imprese&Turismo Veneto (in sala anche Mauro Rocchesso, direttore del consorzio veneto), dopo i mal di pancia di Confindustria Udine per un’operazione annunciata «senza alcuna preventiva condivisione».

La rottura è rientrata, come sancito da un comunicato diffuso già un mese fa, in cui la vicepresidente degli industriali friulani Anna Mareschi Danieli valutava positivamente «i vantaggi nel passare da un piccolo Confidi ad uno di medie dimensioni». Incassato anche l’okay di Palazzo Torriani, Vida parla di clima di «collaborazione continua» tra le associazioni, ringraziando sia gli assenti (Confindustria), sia Confapi Fvg e Confcommercio, presenti in sala con Laura Simeon e Giovanni Da Pozzo, il quale ribadisce, da parte sua, l’importanza di un processo aggregativo dal quale nascerà, ricorda, «uno tra i primi otto Confidi d’Italia, il secondo dell’intero Nord Est». Una realtà, aggiunge, «che svolge un ruolo importantissimo di mediatore tra il mondo del credito e una platea composta per il 93% da micro e per il 6% da piccole imprese».

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