Credito cooperativo in vetta per solidità tra le banche con sede in regione
La fotografia del credito nell’Atlante 2022 di Milano Finanza
A livello nazionale Intesa Sanpaolo presidia il primo posto

Luigi Dell’Olio / padova
Da una parte il rallentamento della crescita economica dovuto alle tensioni internazionali e al permanere di un’inflazione elevata, dall’altra il rialzo dei tassi da parte della Bce che ha portato benefici sul conto economico, grazie alla crescita del margine d’interesse. Sono le due forze opposte che hanno condizionato il 2022 degli istituti di credito italiani, come emerge dall’Atlante delle Banche Leader curato da MF. Le prime cinque banche della Penisola hanno chiuso i primi nove mesi del 2022 con utili aggregati per 8,9 miliardi di euro, in crescita del 5,5% rispetto a un anno prima. Su tutti spicca Intesa Sanpaolo (4,19 miliardi), davanti a Cassa Depositi e Prestiti (2,8), UniCredit (1,5 miliardi), con Fideuram a 1,1 miliardi e Mediobanca a 800 milioni. All’ottavo posto c’è Banco Bpm (569 milioni), con Bper nona, Iccrea 11esima e Cassa Centrale 14esima, immediatamente avanti a Banca Generali, con Banca Ifis 20esima. L’istituto mestrino e quello del Leone confermano le rispettive posizioni nella classifica per cash flow, che vede al vertice Cdp, davanti a Intesa e UniCredit.
Dallo studio emerge che finora non vi è stata una crescita dei prestiti di difficile esigibilità, il che fa ben sperare alla luce della difficile congiuntura che caratterizzerà l’anno da poco iniziato. A fine giugno 2022 i crediti deteriorati netti delle banche italiane erano pari a 37 miliardi, circa 3 in meno rispetto a fine 2021. Né la situazione dovrebbe essere cambiata in maniera sensibile negli ultimi mesi, nonostante la scadenza delle moratorie per la pandemia e la graduale uscita dal periodo di preammortamento per i crediti con garanzia pubblica. Guardando al rapporto tra sofferenze nette e impieghi, indicatore del livello di salute dei bilanci, la più virtuosa è la Cassa di risparmio di Bolzano che ha chiuso l’esercizio con appena lo 0,10%, seguita da Cassa Centro Padana e dal Credito Emiliano. UniCredit è quarta, Iccrea Banca ottava e Intesa Sanpaolo 12esima.
Quanto all’anno in corso, gli analisti danno per scontati un incremento delle rettifiche e dei non-performing loans, anche se l’acquisita solidità delle banche – dopo anni di ristrutturazione – non dovrebbe creare situazioni di emergenza. Secondo le stime di Bankitalia, gli istituti nazionali resisterebbero a uno scenario avverso che considera anche uno stop completo al gas dalla Russia e un significativo rincaro delle materie prime. Le perdite maggiori sarebbero quelle dal credito, mentre il rischio di mercato (compreso quello sovrano) inciderebbe in maniera limitata. L’aumento dei costi operativi sarebbe compensato dai contributi forniti dal margine di interesse e dalle commissioni. Il rendimento del capitale è cresciuto di due decimali tra il 2020 e il 2021, arrivando al 9% medio, con Banca Generali al terzo posto (29,2%), Mediolanum quinta, Finint 14esima e Cassa di Risparmio di Bolzano 17esima.
L’Atlante delle Banche Leader contiene anche un’analisi delle banche più resilienti nel medio termine, che prende in considerazione il triennio 2018-2021, relativamente a indicatori come quote di mercato, mezzi amministrati e roe medio. In questo ambito al primo posto si piazza Bff Bank, con la Popolare di Sondrio seconda, Credem quarta, Intesa Sanpaolo sesta e Banca Ifis ottava, con Banca Generali decima e Banca Finnat 12esima. In generale, le banche con sede o diffusa presenza nel Triveneto evidenziano buoni fondamentali, che fanno ben sperare per il ruolo che potranno giocare nei mesi a venire, a fronte di un quadro congiunturale debole. Quanto alla performance borsistica, primeggia Banco Bpm, con un progresso del 27% nell’ultimo anno, a fronte di uno scenario tendenzialmente in calo per i titoli del settore. Mentre Banca Generali è terza per rating di sostenibilità secondo le analisi di Standard Ethics, dietro a Fineco e UniCredit.
Infine la classifica degli istituti di credito per territorio fotografa in Veneto la predominanza del credito cooperativo con al primo posto, per solidità (Mf Index) Banca della Marca, seguono Bcc Prealpi, San Giorgio, Centroveneto e Banca Popolare Etica. In Fvg in vetta le due Spa FriulAdria (da quest’anno integrata in Crédit Agricole Italia), e CiviBank e a seguire le Bcc.—
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