Dalle BCC venete 1,1 miliardi di euro al sistema imprese

Raggiunta l’intesa che porterà ad un nuovo assetto della federazione. Le funzioni di rappresentanza associativa, di servizi comuni e di politiche riferite alla tutela del patrimonio intangibile del Credito Cooperativo saranno svolte da due Federazioni distinte

Le Banche di Credito Cooperativo nel Veneto, unicamente di proprietà dei territori veneti, hanno contribuito alla resilienza del sistema economico-produttivo, duramente provato dagli effetti della pandemia, investendo e mettendo in circolo oltre 1 miliardo di euro di finanziamenti per il sostegno e il rilancio delle PMI, del commercio, del settore turistico e dell’industria.

“Un risultato, aggiornato a fine giugno 2020, che testimonia ancora una volta l’impegno anti-ciclico del Credito Cooperativo per il territorio - commenta Flavio Piva, Presidente della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo. Il sistema c’è, funziona, è rapido nel concedere i finanziamenti e nel garantire un riscontro concreto non solo alle famiglie, ma anche alle aziende, agli imprenditori individuali e al mondo produttivo. La sommatoria degli interventi ci ha consentito di presentare un risultato che giudichiamo fondamentale nel suo insieme per la ripresa e per un sostegno importante del nostro tessuto imprenditoriale. Le BCC stanno svolgendo, come sempre, un ruolo prezioso e fondamentale, spesso silenzioso e sotto traccia. E pur tuttavia sono presenti e indispensabili nel rilancio dell’economia in modo massiccio e sempre propositivo”.

Le moratorie, ovvero le sospensioni delle rate dei mutui a famiglie e imprese da parte delle BCC operanti in Veneto sono state oltre 36 mila: una boccata d’ossigeno, che sta consentendo a famiglie e aziende di concentrarsi su altri versanti più impegnativi.

I finanziamenti garantiti sotto la soglia dei 25 mila euro sono stati oltre 16 mila per un totale già erogato di 300 milioni di euro. I finanziamenti al di sopra dei 25 mila euro per finanziare progetti di aziende più grandi e strutturate sono stati 1.400 per un totale di 340 milioni di euro. Le cifre sono in continuo aggiornamento.

“Inoltre le nostre Banche di Credito Cooperativo in questo periodo hanno finanziato e sostenuto realtà che pur non rientrando nelle maglie di ammissibilità stabilite dai Decreti governativi sono state ritenute meritevoli di credito e di sostegno- spiega il Presidente Piva. Su questo versante i fondi erogati sono stati di 463 milioni di euro. Il totale dunque, solo di finanziamenti già erogati o in via finale di erogazione supera la soglia di 1,1 miliardi di euro”.

“Per quanto riguarda il versante associativo – annuncia il Presidente della Federazione Veneta, Flavio Piva- abbiamo raggiunto un’intesa che ci porterà ad un nuovo assetto. Le funzioni di rappresentanza associativa, di servizi comuni e di politiche riferite alla tutela del patrimonio intangibile del Credito Cooperativo saranno svolte da due Federazioni distinte, che faranno capo alle BCC Venete dei due rispettivi Gruppi Bancari Cooperativi. Si tratta di una decisione che abbiamo preso già lo scorso anno. Nel frattempo con i Presidenti delle BCC Associate abbiamo lavorato insieme, in piena sintonia e accordo, per giungere alla conclusione del percorso”.

I profili legali dell’operazione sono stati seguiti da Lambertini e Associati con gli avvocati Lambertini e Cremasco e dallo Studio Sartori con il prof. Sartori e l’avv. Caruso. Advisor Finanziario è stato lo studio TZA con il dott. Mauro Bonetto. L’appartenenza delle Banche socie della Federazione a due Gruppi Bancari Cooperativi distinti ha consigliato in questa Regione la scelta di percorsi paralleli, realizzata attraverso una scissione asimmetrica della Federazione.

Conclusa la stagione delle assemblee dei soci, che quest’anno sono state condotte a porte chiuse a causa del rispetto delle misure di contrasto alla diffusione del Coronavirus, le BCC Venete si presentano come un sistema di Banche in salute e con prospettive interessanti.

L’utile aggregato prodotto in Veneto si attesta a 108,8 milioni di euro, migliorando (+2,8%) l’ottima performance dell’anno precedente. Il saldo tra le nuove aperture e le chiusure di sportelli è positivo: le filiali passano da 541 a 546, a testimonianza di un’attenzione al presidio dei territori e delle comunità locali che si distingue rispetto alle strategie dell’industria bancaria nazionale.

Continua significativamente a crescere il numero di soci che si attesta a oltre 131 mila unità (+1,6% rispetto all’anno precedente): un segnale incoraggiante di fiducia. Incrementa la raccolta diretta raggiungendo quota 20,5 miliardi di euro (+3,9%), con un aumento più marcato della raccolta indiretta che si attesta a 10,5 miliardi di euro (+ 13,4%) con un sensibile aumento della quota del risparmio gestito.

La raccolta totale ha superato i 30,2 miliardi di euro con un incremento percentuale del 4,4% a livello aggregato rispetto al 2018. Aumentano di oltre il 18% gli impieghi alla clientela, per il 95% erogati esclusivamente nella zona di competenza di cascuna delle BCC venete, in coerenza con la normativa: il loro valore a livello aggregato sfiora i 19,5 miliardi di euro. Scende ancora il dato relativo alle sofferenze (-30,5%).

Il Cet 1 Ratio medio, ovvero il coefficiente di patrimonializzazione, si attesta al 16,6%, in ulteriore netto miglioramento e il patrimonio si conferma ben solido, raggiungendo complessivamente i 2,2 miliardi di euro.

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