Del Vecchio, otto eredi con quote uguali: cosa succede ora all’impero

Entra nella suddivisione del patrimonio anche Rocco Basilico. A Zampillo un pacchetto del 12,5% pari a quello dei figli

Roberta Paolini
I figli del presidente di EssilorLuxottica Leonardo Del Vecchio all'esterno del PalaLuxottica di Agordo, Belluno, 30 giugno 2022. ANSA/LUCIANO SOLERO
I figli del presidente di EssilorLuxottica Leonardo Del Vecchio all'esterno del PalaLuxottica di Agordo, Belluno, 30 giugno 2022. ANSA/LUCIANO SOLERO

La fortuna di Leonardo Del Vecchio avrà otto eredi e non sette. Il 2 luglio è stata data lettura delle disposizioni testamentarie del fondatore di Luxottica e patron di EssiLux, scomparso lo scorso 27 giugno 2022.

Il centro dell’impero, ovvero Delfin, custodisce il 32% di Luxottica, il 26% di Covivio, l’1,9% di Unicredit, lo 0,67% di Webuild,il 19,5% di Mediobanca e al 9,9% di Generali e vedrà il suo assetto societario suddiviso in otto quote paritetiche, pari al 12,5 per cento del capitale, distribuite a otto eredi. Sono la moglie Nicoletta Zampillo Del Vecchio, i sei figli: Claudio, Marisa e Paola (nati dal matrimonio con la prima moglie Luciana Nervo), Leonardo Maria (figlio di Zampillo, risposata nel 2010), Luca e Clemente (figli di Sabina Grossi) e Rocco Basilico. Quest’ultimo primogenito della moglie di Del Vecchio e del finanziere Paolo Basilico e quindi fratello di Leonardo Maria.

Nessuna indicazione testamentaria invece sulla sostituzione dell’unico “amministratore A” della cassaforte, cioè il presidente Leonardo Del Vecchio, che era anche l’unico del board della holding lussemburghese con un mandato a vita. La definizione del successore del grande imprenditore italiano non c’è solo perché Delfin già aveva previsto a norma di statuto lo schema successorio. Era stato stabilito, nel 2013, con l’istituzione della “lista degli osservatori”, manager privi di diritti di voto, ma che possono partecipare e intervenire alle riunioni del consiglio d’amministrazione della holding. Questi stessi osservatori, da statuto, avevano inizialmente il ruolo di rimpiazzare gli eventuali amministratori di “tipo B” che avessero cessato dalla loro funzione. Ed è esattamente il loro ruolo anche in questo caso, il primo della lista degli osservatori prenderà, infatti, il posto lasciato vacante da Del Vecchio, come spiega la stessa nota di Delfin.

Il Cda, viene anticipato, si riunirà a breve per recepire il nuovo assetto azionario e per «prendere atto dell’integrazione dell’organo amministrativo a norma di statuto, fermo restando che non sono state comunicate altre disposizioni testamentarie con effetti sulla governance della società».

Il primo della lista, anche se non sono noti i componenti, dovrebbe essere con lecita probabilità Francesco Milleri e dovrebbe essere sempre lui a prendere l’incarico di vertice. Milleri è l’attuale ceo di EssilorLuxottica, già nominato presidente all’indomani della scomparsa di Del Vecchio. È stato l’uomo al suo fianco per tanti anni, anche prima di assumere ruoli apicali nel gruppo, ad di Luxottica dal 2016 e ceo di EssiLux dal 2021. Era considerato da Del Vecchio stesso l’eccellente esecutore delle sue visioni di business, a cominciare dal coronamento della fusione con i francesi di Essilor.

Il futuro presidente di Delfin verrà eletto dal Cda della holding. Attualmente nel consiglio siedono l’amministratore delegato Romolo Bardin, il notaio Mario Notari (dello studio che ha seguito le volontà di mister Luxottica), Aloyse May e Giovanni Giallombardo (manager UniCredit e nel board dal 2013).

Tornando al testamento, emerge limpida, anche in queste disposizioni, la ferrea volontà di Leonardo Del Vecchio di eliminare qualsiasi variabile potenzialmente in grado di creare dissidi interni alla famiglia (che, ad onor del vero, si è mostrata unitissima nel corso dei funerali, elargendo messaggi molto chiari).

Il geniale fondatore di Luxottica ha tuttavia voluto pensare proprio a tutto. In quanto Nicoletta Zampillo, destinataria per la legittima di un quarto del patrimonio, si sarebbe trovata, ad un certo punto, a dover dividere la sua eredità anche con i figli, che sono appunto due: Rocco, il primo nato dalla precedente unione con Paolo Basilico, e il secondo Leonardo Maria.

Una cosa non semplice, in quanto lo statuto di Delfin prevede l’accordo dell’88 per cento del capitale per il passaggio di quote da un socio di Delfin ad un terzo esterno. Del Vecchio ha risolto designando tra i suoi eredi, con una quota identica a tutti gli altri, anche Rocco Basilico, il giovane uomo che lo ha considerato per quasi tutta la sua vita come un secondo padre.

Del gruppo di lenti e occhiali Basilico, 32 anni, è chief wearables officer, a capo della divisione degli occhiali smart e digitali, nonché a.d di Oliver Peoples uno dei marchi di lusso di Luxottica. Alla presentazione dei Ray-Ban Stories l’anno scorso c’era lui insieme al fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, con cui EssilorLuxottica collabora sugli smart glasses. In Big Lens, Basilico ha fatto il suo ingresso prima di Leonardo Maria, 27 anni, amministratore delegato della catena di negozi di ottica Salmoiraghi Viganò.

Non ricoprono ruoli in azienda invece gli altri cinque figli, anche se le due figlie Paola e Marisa sono sempre state vicine da azioniste allo sviluppo dell’azienda. Nel recente passato ha fatto il debutto in azienda anche il figlio del primogenito Claudio: Matteo, il nipote di Del Vecchio ha alle spalle una carriera in McKinsey e Goldman Sachs oltre ad anni trascorsi alla guida di Brooks Brothers.

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