Ecobonus, Credito Trevigiano sigla il primo accordo con un’azienda

Ristrutturazioni gratis per i privati: l’istituto si accollerà il credito d’imposta della vicentina Diquigiovanni. L’Agenzia delle Entrate emetterà i regolamenti attuativi a metà agosto, poi via ai cantieri

TREVISO. È la prima convenzione del genere in provincia di Treviso, e una delle primissime a livello nazionale: Credito Trevigiano, Bcc di Vedelago, ha sottoscritto un accordo di collaborazione con la Diquigiovanni, azienda vicentina, per l’acquisto di crediti d’imposta ecobonus e sismabonus.

Tradotto: c’è finalmente la possibilità di ristrutturare casa gratis, a patto di migliorarne la classe energetica di due classi, beneficiando dello sconto (totale) in fattura previsto dal nuovo ecobonus al 110%, in base al quale il cliente non paga, l’azienda trasferisce il suo credito alla banca (che la rimborsa), l’istituto prende i soldi dallo Stato.

Finora mancava, nella triangolazione, l’accordo tra l’azienda e le banche, vuoi per le difficoltà operative di una convenzione del genere, vuoi per lo scetticismo di una o dell’altra parte. E così nessuno aveva ancora avviato i lavori, magari parcheggiando preventivi chiesti da tempo. Tutto risolto? Non ancora. Mancano i regolamenti attuativi dell’Agenzia delle Entrate, che dovrebbero arrivare a metà o fine agosto, ma lo scoglio principale è stato superato.

L’accordo Treviso-Vicenza

La Diquigiovanni è una società storica della provincia di Vicenza: 125 addetti, 17,5 milioni di fatturato, specializzata in produzione e installazione di serramenti Made in Italy. È stata Credito Trevigiano a fare il primo passo, concentrando l’offerta di acquisto dei crediti fiscali alle sole imprese appaltatrici e dotate di una comprovata esperienza e professionalità.

«Questo - spiegano da Vedelago - nell’obiettivo di controllare maggiormente l’intero processo di esecuzione dei lavori e, allo stesso tempo, diminuire al minimo la burocrazia». L’accordo può diventare un precedente virtuoso: altre realtà imprenditoriali e associazioni di categoria si sono mostrate interessate, e la convenzione sarà adottata anche dalla futura Banca delle Terre Venete, il soggetto che nascerà nei prossimi mesi dalla fusione tra Credito Trevigiano e Cassa Rurale e Artigiana di Brendola.

Lotta contro la burocrazia

Nelle scorse settimane le associazioni di categoria si erano lamentate delle difficoltà operative del nuovo ecobonus, che finora aveva sortito l’effetto contrario rispetto a quanto si proponeva: lavori bloccati e preventivi congelati in attesa che imprese e banche si mettessero d’accordo. Non sarà comunque un gioco da ragazzi, e il consiglio degli addetti ai lavori è di farsi seguire da un commercialista o da un altro professionista.

Il cliente dovrà farsi certificare da una figura autorizzata il salto di qualità energetica. Nella speranza che non spuntino sorprese nei regolamenti attuativi dell’Agenzia delle Entrate, e con tempi stretti per avviare e concludere i lavori di ristrutturazione (cappotto e sostituzione della caldaia, due dei più richiesti, non andrebbero fatti nei mesi autunnali e invernali).

La convenzione siglata da Credito Trevigiano servirà anche a far digerire meglio, ai privati, alcuni passaggi burocratici. «Questo accordo rientra in una più ampia strategia di sostegno al tessuto produttivo in cui la nostra banca è radicata, andando allo stesso tempo a ribadire la nostra grande attenzione nei confronti della sostenibilità ambientale» sottolinea Claudio Giacon, direttore generale di Credito Trevigiano, «il tutto facendoci vicini al cittadino, che grazie a questa partnership vede facilitata la propria richiesta e, con pochi e semplici passaggi, garantita l’erogazione dell’ecobonus. La semplificazione dei processi burocratici è e resta una nostra priorità».

E le richieste che stanno arrivando sono centinaia. —

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