Enel, il presidente Scaroni lascia banca Rothschild
L’annuncio del manager vicentino: «Rothschild lavora anche per Enel, ho lasciato l'incarico per correttezza e perché era in conflitto di interessi ho lasciato l'incarico»

«Rothschild lavora anche per Enel, ho lasciato l'incarico per correttezza e perché era in conflitto di interessi ho lasciato l'incarico». E’ l’annuncio di Paolo Scaroni, nominato alcuni giorni fa presidente di Enel, al Festival dell'Economia di Trento nel corso di un convegno sulla corporate governance in Italia e nel mondo. Scaroni, che è anche presidente del Milan, ricopriva infatti l'incarico di deputy chairman presso la banca d’affari.
Il manager vicentino ha poi affrontato i temi cruciali della corporate governance. «Si parla di comitati nei cda e ci sono vari tipi di cda, con la nomina o il rinnovo automatico, ma non c'è mai una soluzione perfetta. Bisogna puntare sulla qualità delle persone», ha aggiunto Scaroni, «quanto alla durata del mandato del cda in una vera public company non fa differenza se il mandato è annuale o triennale. Ma dove c'è un azionista di controllo il mandato annuale è spesso visto e utilizzato come un controllo delle direttive dell'azionista, se le hai rispettate bene, altrimenti vieni mandato via».
Sul fronte Esg Scaroni ha affermato che «sono ingredienti di cui l'azienda deve farsi carico innanzitutto perché fa bene e perché è nell'interesse degli azionisti: se si rompe il clima con l'ambiente intorno, infatti, non si crea valore per gli azionisti. Le grandi imprese funzionano per numeri e obiettivi che scrivono nel Piano e mettono nel budget: soltanto fissando obiettivi, creando un'organizzazione che ne sia responsabile, misurando i traguardi, solo così si trasformano le chiacchiere in fatti».
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