Fabi, ondate di richieste per i miniprestiti, alcuni istituti a rilento

Dice il sindacato dei bancari: «Si sono verificati molti casi di clientela che si è recata nelle filiali senza il prescritto appuntamento. Non sono state registrate situazioni di violenza, mentre, su tutto il territorio nazionale, si sono verificati frequenti momenti di tensione fra i clienti - accorsi in agenzia per chiedere liquidità - e il personale bancario»

ROMA. Ondate di richieste di prestiti fino a 25.000 euro, nel primo giorno di effettiva applicazione del decreto legge «liquidità»: le operazioni hanno risentito di un forte rallentamento all'apertura degli sportelli per poi fare registrare un recupero nella tarda mattinata.

Lo rileva la Fabi, sulla base delle informazioni raccolte su tutto il territorio nazionale, secondo cui l'afflusso di clientela, nell'arco di tutta la giornata, è stato caratterizzato da un «ritmo non regolare, anche a motivo del cattivo tempo». In ogni caso, «si sono verificati molti casi di clientela che si è recata nelle filiali senza il prescritto appuntamento. Non sono state registrate situazioni di violenza, mentre, su tutto il territorio nazionale, si sono verificati frequenti momenti di tensione fra i clienti - accorsi in agenzia per chiedere liquidità - e il personale bancario».

Quanto alle banche, «la maggior parte sarà pronta nell'arco di 48-72 ore, mentre risulta che alcuni istituti di credito non rispettino a pieno le procedure semplificate». In particolare, «verrebbe chiesta alla clientela la dichiarazione dei redditi nonostante la norma consenta di attestare i propri dati di bilancio (ricavi e spese del personale) con semplici autocertificazioni».

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