Fincantieri torna all’utile con un anno di anticipo

Il gruppo della cantieristica e della difesa ha registrato un risultato d’esercizio positivo per 27 milioni di euro, un’inversione di tendenza netta rispetto ai -53 milioni dello scorso anno

La redazione

Fincantieri ritorna all’utile con un anno di anticipo. Il gruppo della cantieristica e della difesa ha registrato un risultato d’esercizio positivo per 27 milioni di euro, un’inversione di tendenza netta rispetto ai -53 milioni dello scorso anno.

Questo risultato arriva in anticipo rispetto alle previsioni contenute nel piano industriale, come sottolinea il ceo Pierroberto Folgiero: “Il 2024 è stato un anno molto positivo per Fincantieri, che raccoglie i primi frutti della nostra strategia e visione industriale. Il ritorno all'utile, con un anno di anticipo rispetto alle previsioni del piano industriale, ne è una chiara dimostrazione”.

Il 2024 ha visto anche una significativa crescita dei ricavi, che sono aumentati del 6,2% raggiungendo 8,128 miliardi di euro, e un miglioramento dell’Ebitda, salito del 28% a 509 milioni, con la marginalità sui ricavi che è passata dal 5,2% al 6,3%. Il risultato netto rettificato ha registrato un valore positivo di 57 milioni, a fronte di un valore negativo di 7 milioni l’anno precedente.

A livello di indebitamento, la posizione finanziaria netta si è ridotta sensibilmente, passando da 2,27 miliardi a 1,281 miliardi, con un rapporto debito/Ebitda che si attesta a 3,3. Questo rispecchia l’efficacia della strategia di disciplina finanziaria che ha contraddistinto la gestione del gruppo. Fincantieri ha inoltre acquisito un livello record di nuovi ordini, per un totale di 15,4 miliardi di euro, più che doppio rispetto al 2023.

Una performance che è stata soprattutto trainata dal settore del “Shipbuilding,” che ha visto un’impennata significativa degli ordini. Il Ceo commenta con soddisfazione: “La crescita dell’ebitda, sia in valore assoluto che in percentuale, insieme al record di backlog ed ordini acquisiti, testimoniano la disciplina operativa e la fiducia del mercato nella nostra capacità di offrire soluzioni solide ed innovative allo stesso tempo.”

Il portafoglio ordini (backlog) si è attestato a 31 miliardi di euro, un incremento del 34% rispetto a dicembre 2023. Questo posiziona il gruppo in una situazione solida per affrontare le sfide future, con una visibilità che consente di pianificare in modo strategico.

“Siamo molto soddisfatti della performance finanziaria fin qui ottenuta che ci ha portato a dimezzare la posizione finanziaria netta rispetto al giugno 2022,” ha aggiunto Folgiero.

Guardando al 2025, Fincantieri prevede di “proseguire nel corso del 2025 l'implementazione del Piano Industriale 2023-2027, focalizzandosi sulla creazione di un portafoglio distintivo di tecnologie, prodotti e servizi nel settore underwater; sull'aumento dell’efficienza operativa; sull'introduzione di tecnologie digitali avanzate, come l’intelligenza artificiale, per ottimizzare l’ingegneria e gli acquisti; sullo sviluppo della piattaforma tecnologica per l’abilitazione di funzionalità da integrare a bordo nave attraverso prodotti e servizi digitali evoluti; sull’ulteriore rafforzamento delle competenze di system integrator in ambito navale di Orizzonte Sistemi Navali; sulla implementazione di sistemi per la decarbonizzazione del settore marittimo.”

“Oltre a presidiare la crescita del mercato cruise ed offshore, è proseguita la focalizzazione sul mercato internazionale della difesa e l’espansione nel mercato della subacquea anche attraverso due acquisizioni ed una operazione di aumento di capitale,” ha spiegato Folgiero. Il gruppo ha rafforzato la propria presenza nel settore subacqueo con l’acquisizione della Remazel e della linea di business Underwater Armament Systems di Leonardo.

Nel segmento offshore, la domanda di energia rinnovabile continua a rappresentare un driver importante per la crescita, anche se a ritmi meno veloci rispetto alle aspettative iniziali. “La richiesta di energia rinnovabile si conferma come driver di domanda solido per la crescita dell’eolico offshore, seppur con uno sviluppo più a rilento rispetto alle attese,” si legge nel comunicato.

Un altro dato importante riguarda i ricavi: “La prevista riduzione del settore shipbuilding (-2,3% a 5,99 miliardi) è stata più che compensata dalla crescita realizzata nei settori Offshore e Navi Speciali e Sistemi, Componenti e Infrastrutture, che chiudono il 2024 con ricavi in aumento rispettivamente del 28% e del 36%.”

Questo dimostra una solida diversificazione delle attività del gruppo, che ha saputo equilibrare la performance dei diversi segmenti. Per quanto riguarda i nuovi ordini, lo shipbuilding ha totalizzato commesse per 13,1 miliardi (da 4,1 miliardi del 2023), l'offshore e navi speciali per 1,55 miliardi (da 1,8 miliardi) e le attività di Sistemi, Componenti e Infrastrutture per 1,3 miliardi (da 1 miliardo). Il totale degli ordini (15,3 miliardi) corrisponde a un book-to-bill ratio (ordini/ricavi) pari a 1,9 (0,9 nel 2023).

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