Fusione nel credito cooperativo. Banca del Veneto Centrale con Bvr

Gli istituti hanno sottoscritto lettera d’intenti per avviare il progetto aggregativo. Annunciata l’apertura di nuove filiali a Padova, Cittadella, Verona e Cornedo
Nicola Brillo

Banca del Veneto Centrale e Bvr Banca hanno sottoscritto una lettera d’intenti per avviare un nuovo progetto aggregativo. Prosegue dunque in Veneto il processo di fusione tra le bcc. Con questa operazione nasce una nuova realtà bancaria, che si svilupperà nelle province di Vicenza, Padova, Rovigo, Verona e Ferrara.

A metà dicembre è prevista la presentazione del piano completo. Dopo le necessarie autorizzazioni e voto assembleare la nuova banca avrà 7 miliardi di euro di masse amministrate. Numeri che la posizionano al terzo posto per dimensioni e per masse intermediate del gruppo Cassa Centrale. «È un’operazione» dichiarano i due presidenti Gaetano Marangoni e Maurizio Salomoni «che nasce da una visione e considerazione strategica comune del ruolo che oggi le banche di credito cooperativo possono e devono avere nel territorio. Con l’operazione aggregativa in corso intendiamo migliorare ulteriormente l’attività di servizio e di sviluppo nei nostri territori». Le due banche vicentine, con sede a Longare e Schio, operano in Veneto ed Emilia-Romagna con 86 filiali.

Già annunciate le prossime aperture di quattro nuove filiali a Padova, Cittadella, Verona e Cornedo Vicentino. Il nuovo polo bancario potrà contare su una raccolta complessiva di quasi 5 miliardi di euro con impieghi per cassa di 2, 27 miliardi. Avrà una raccolta diretta per oltre 3 miliardi e il numero di soci supererà le 19. 500 unità, mentre la base di clientela sarà di quasi 140. 000 posizioni.

I fondi propri supereranno i 370 milioni con un CET1 del 27% e copertura totale delle sofferenze. Dati questi che pongono la nuova realtà ai primi posti per solidità all’interno dell’intero panorama bancario nazionale. I collaboratori complessivi totalizzeranno 569 unità e non è prevista la riduzione se non, e in minima parte, per esodo volontario.

L’iter aggregativo con la delibera dell’accordo di fusione dovrà ora essere seguito dall’approvazione prima della capogruppo Cassa Centrale Banca, alla quale dovrà seguire poi l’autorizzazione della Bce e quindi ottenere l’approvazione dalle rispettive assemblee dei soci a maggio 2024. L’operazione avrà decorrenza fiscale a gennaio 2024, mentre quella effettiva risulterebbe dal 1. luglio. Il futuro consiglio di amministrazione e il collegio sindacale della nuova banca sarà composto da un’adeguata rappresentanza di entrambi gli istituti di credito.

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