Generali, cresce la redditività, effetto Russia sull’utile
TRIESTE Generali ha chiuso il trimestre con un risultato operativo in crescita a 1,62 miliardi (+1,1%). Sull’utile netto di 727 milioni, in calo del 9,3% rispetto agli 802 milioni dello stesso periodo del 2021, pesano svalutazioni sugli investimenti russi per 136 milioni. Senza tale impatto, l’utile netto si attesterebbe a 863 milioni. Il dato è comunque superiore al consensus degli analisti. Il gruppo triestino ha svalutato nel primo trimestre la partecipazione del 38,5% in Ingosstrakh di oltre 200 milioni. Sul fronte acquisizioni il Cfo Cristiano Borean ha precisato in un incontro con gli analisti che il gruppo è «sempre alla ricerca di opportunità sul mercato. Come dimostrato nei tre anni precedenti, siamo disciplinati e opportunistici. Va vista come opportunità per creare valore per tutti gli stakeholders e non come un obbligo». Generali darà priorità allo «sviluppo dell'attività di asset management asset e del segmento assicurativo in Europa nonchè in Asia, come dimostra la recente acquisizione in India».
Tornando ai conti i premi lordi hanno raggiunto 22,3 miliardi (+6,1%), in aumento nel Danni (+6,4%) e nel Vita (+6%) mentre il Solvency Ratio si attesta al 237% (dal 227% di fine 2021). Il Combined Ratio è pari a 90,4% (+2,4 punti base). Infine, per quanto riguarda le previsioni per il 2022 la compagnia sottolinea che «il settore assicurativo globale potrebbe risentire dell'incertezza derivante dal rallentamento della crescita economica, dall'aumento dell'inflazione e dai rischi di escalation dell'invasione russa in Ucraina» e conferma come detto i target del piano triennale.
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