Generali, ecco il nuovo piano di Donnet: fino a 5,6 miliardi di dividendi e oltre 1 miliardo per il digitale
Il Ceo del Leone ha svelato le sue carte all’Investor Day mettendo sul piatto fino a 3 miliardi per nuove acquisizioni e 1,1 miliardi in trasformazione digitale che dovrebbe tagliare molto i costi. Nel piano è compreso anche il primo buy back dopo molti anni a Trieste per liberare capitale da investire.
TRIESTE. Mentre intorno al board di Generali si addensano nubi scure e fulmini di guerra, il Ceo Donnet prosegue la sua marcia in modo meticoloso e tranquillo. Al massimo si abbandona a qualche metafora marinara che a Trieste non guasta mai: «Abbiamo navigato bene in un anno turbolento».
Dopo il via libera a maggioranza al nuovo piano industriale, che ha cristallizzato lo scontro con i grandi soci Caltagirone-Del Vecchio, il Ceo del Leone il 15 dicembre 2021 ha svelato le sue carte all’Investor Day (la pandemia costringe ancora a modalità da remoto e distanziate) mettendo sul piatto fino a 3 miliardi per nuove acquisizioni e 1,1 miliardi in trasformazione digitale che dovrebbe tagliare molto i costi. Nel piano è compreso anche il primo buy back dopo molti anni a Trieste per liberare capitale da investire.
Lo slogan Generali partner di vita divenuto l’imperativo di Donnet e ora anche il mantra del nuovo piano industriale. Nel mirino per possibili shopping ci sono Europa e Asia dove il gruppo vuole diventare più forte con uno sguardo anche all’India: «Quando si presenteranno occasioni le valuteremo», ha detto il Ceo.
Per l’asset management si punta a Regno Unito e Stati Uniti. Ma ora si guarda all'assemblea di primavera dove la battaglia finale per capire quale sarà il prossimo management del Leone si giocherà sui risultati e sul possibile contropiano dei pattisti sul piede di guerra e molto critici sulla capacità di crescita del Leone. Freddina la Borsa con il titolo che riassorbe subito il balzo iniziale (18,50 euro, +0,27%).
Donnet ha replicato presentando (lui ex rugbista) il suo pacchetto di mischia presentando questo piano strategico 2024 che prevede una ricca dote promessa per i soci fino a 5,6 miliardi di dividendi cumulativi in tre anni, un forziere molto superiore rispetto ai 4,5 miliardi del piano 2019-2024: «Questa è una svolta industriale di grande successo. Abbiamo migliorato fatturato e diversificato gli utili». Al fianco di Donnet c’erano il capo della finanza Cristiano Borean, e i top manager Bruno Scaroni, Sandro Panizza, Isabelle Conner.
Il Leone si appresta intanto a integrare Cattolica: «É una compagnia con la quale abbiamo una forte sintonia culturale. L'integrazione porterà benefici non solo per gli azionisti di Cattolica e di Generali ma anche a tutti i portatori di interesse (stakeholders) in particolare per le comunità del Nordest», ha detto il Ceo francese.
Generali punta a utili fino a 5 miliardi con un +6%/8% di range del tasso annuo composto di crescita dell'utile per azione. E conta di generare flussi di cassa netti disponibili a livello della capogruppo oltre 8,5 miliardi: in parte vengono da qui le munizioni utili per nuove acquisizioni.
Le risorse residue del piano Generali 2021, non spese per acquisizioni, serviranno così per il riacquisto di azioni proprie: il buyback sarà pari a 500 milioni al termine di Generali 2021, il primo da 15 anni, che dovrà essere approvato dai soci nell’assemblea di aprile: «Daremo una spinta ulteriore al rendimento degli azionisti. Un modo efficace di utilizzare le risorse non impiegate in acquisizioni. Questo è un piano di crescita, di cui siamo orgogliosi perchè frutto di un grande lavoro di squadra», ha spiegato il Ceo.
Previsti come detto 1,1 miliardi di investimenti nella trasformazione digitale e tecnologica, in aumento del 60% rispetto a Generali 2021. Il budget per la crescita esterna finmo a 3 miliardi, con il quale rafforzare le posizioni in Europa e Asia, è inferiore ai 4 miliardi del precedente piano che poteva però beneficiare dei proventi delle dismissioni.
Donnet ha comunque precisato che se verranno implementate altre operazioni come il run off di Generali Leben in Germania il budget potrebbe comunque aumentare: «In Germania siamo i numeri due del mercato e vogliamo crescere. È un Paese per noi più strategico che mai», ha aggiunto Donnet.
Il manager ha poi puntualizzato il ruolo centrale del mercato francese, dove Generali ha appena raggiunto un accordo per rilevare la compagnia La Medicale dal Credit Agricole: «Un’operazione perfettamente in linea con la nostra strategia, questa integrazione sarà un successo».
E’ noto che il tema acquisizioni sia stato al centro delle critiche dei soci. Ma le Generali quali pedine sposteranno se riprenderà il gran ballo europeo fra i big delle assicurazioni? Donnet non vede la nacessità di grandi manovre in Europa: «Tutte le nostre acquisizioni hanno creato valore per gli azionisti. Con 3 miliardi di cassa a disposizione continueremo a cercare le migliori opportunità possibili. Certo, non possiamo basare un piano strategico sulle acquisizioni ma dobbiamo essere molto reattivi e tempestivi». Il focus è sull’espansione in Asia ed Europa: «Vogliamo rafforzarci nel business assicurativo nei mercati in cui siamo già presenti, come abbiamo fatto in Malesia, puntando su mercati selezionati».
Per quanto riguarda l’asset management il Leone punta ad essere «un leader globale» e qui il target è più ampio e include soprattutto Gran Bretagna e Stati Uniti: «Puntiamo a una piattaforma multiboutique. Continueremo ad acquisire capacità di asset management e capacità distributiva». Il Cfo Cristiano Borean ha spiegato che il piano è costruito commisurando un marginale rialzo dei tassi. Gli analisti in conference si sono concentrati sul ritmo di crescita degli utili e sul riacquisto delle azioni proprie.
Riproduzione riservata © il Nord Est