Generali, faro sul capitale dopo la mossa Del Vecchio
MILANO Il giorno dopo è quello degli scenari e delle ipotesi. Perché se Leonardo Del Vecchio non ha rilasciato alcun commento, sul mercato sono in tanti a interrogarsi sulle mire dell’imprenditore agordino, dopo che ha ottenuto il via libera della Bce a raddoppiare la sua quota in Mediobanca in modo da poter arrivare fino al 20% del capitale. A maggior ragione se si considera che, essendo mister Luxottica pure un grande azionista di Generali (con il 5%), ogni sua mossa su Piazzetta Cuccia (primo azionista del gruppo triestino con il 13%) avrebbe ricadute dirette sui destini del Leone, leader italiano del settore assicurativo nonché vero e proprio forziere del nostro Paese con 60 miliardi di BTp in pancia.
Per convincere la Bce, Del Vecchio si è impegnato a non presentare una propria lista alla prossima assemblea di Mediobanca in programma il 28 settembre. L’imprenditore ha inoltre assicurato all’Eurotower di essere interessato a un investimento esclusivamente di tipo finanziario e di non voler intervenire sul management. Garanzie offerte dopo che in passato lo stesso Del Vecchio aveva a più riprese attaccato le strategie adottate dall’ad Alberto Nagel. Il suo intento potrebbe essere quello di costruire un nuovo nocciolo duro di azionisti, che sia capace di garantire la difesa della galassia Mediobanca-Generali da possibili attacchi esteri.
O, quanto meno, che consenta a banca e gruppo assicurativo di crescere più rapidamente di quanto fatto negli ultimi anni, per poi procedere a un’aggregazione internazionale da posizione paritaria. Un po’ come fatto nell’occhialeria con la fusione tra la sua Luxottica e la francese Essilor, insomma, che ha messo insieme il leader mondiale delle montature e quello delle lenti. Da Parigi potrebbe arrivare anche il partner di Generali, dato che da tempo si vocifera di una possibile alleanza con Axa, ma quest’ultima oggi capitalizza 42 miliardi di euro: esattamente il doppio di Generali. In caso di m&a, sarebbero i francesi a comandare. Al gruppo triestino non resta allora che puntare a crescere non solo in maniera organica, ma anche rafforzando il patrimonio per effettuare acquisizioni.
Così quell’aumento di capitale che finora era stato evitato da Generali – proprio per evitare che Mediobanca dovesse chiedere ai propri soci di mettere mano al portafoglio – tra qualche tempo potrebbe diventare realtà. Complice il fatto che il patrimonio personale di Del Vecchio sfiora i 4 miliardi di euro. Intanto gli analisti vedono positivo per il titolo. Equita Sim segnala che, indipendentemente dagli obiettivi e dalla strategia di Delfin (la holding di Del Vecchio), l’ottenimento dell’autorizzazione crea un forte supporto per Piazzetta Cuccia, che già oggi quota a sconto sui pari con un rapporto tra prezzo e utili attesi nel 2022 di 8, a fronte di «un business model molto resiliente e diversificato». Da qui la raccomandazione «buy» (cioè acquistare) e un target price di 9 euro, il 20% in più rispetto alla chiusura di ieri. —
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