Generali lancia il Club azionisti: coinvolti 171 mila soci retail

Generali lancia il Club degli azionisti. Il progetto sarà presentato entro l’anno e comunque in tempo per la presentazione del nuovo piano strategico che il Ceo Philippe Donnet sta elaborando: «È qualcosa su cui abbiamo lavorato nell'ultimo decennio e non vediamo l'ora di vederlo iniziare il prima possibile», sottolinea Giuseppe Catalano, responsabile del Corporate Affairs e segretario del consiglio di amministrazione del gruppo dal 15 gennaio 2015.
Il progetto
Il progetto, che punta a coinvolgere nella sua elaborazione la maggior parte degli skakeholders del Leone, valorizza la dimensione di Generali come public company con una platea complessiva di oltre 178 mila soci privati. Secondo gli ultimi dati pubblicati dal Leone gli azionisti retail controllano il 23,25% del capitale e di questi 171 mila (circa il 9,93%) posseggono fino a 10 mila azioni. Poi c’è una fascia di altri 6.635 soci che possiedono fino a 100 mila azioni pari all’11,31%.
Una platea di cassettisti che in alcuni casi sono gli ultimi discendenti del capitalismo emporiale triestino: «Per molti di questi soci, le azioni Generali sono un investimento da lasciare ai figli. Il Club punta per questo a rafforzare questo legame al di là del semplice pagamento del dividendo». In Italia un progetto di questo tipo finora è stato lanciato da Intesa San Paolo: «Stiamo pensando di offrire ai soci del Club servizi e prodotti assicurativi a condizioni di favore ma anche la possibilità di assistere ad eventi come la Barcolana o esperienze nelle Tenute del Leone Alato (ex Genagricola). Nei piani c’è anche l’idea di aprire alle visite i palazzi storici del gruppo».
Il rito dell’assemblea
Il Club degli azionisti arriva dopo che a pandemia ha interrotto il rito delle assemblee che da tre anni si tengono da remoto, con la designazione di un legale rappresentante che ottiene deleghe di voto. Con le assemblee a distanza i piccoli soci di Generali non hanno più avuto la possibilità di incontrare di persona i vertici: «Anche per questo abbiamo deciso di creare altre occasioni di confronto, già sperimentate da tempo, invitando azionisti retail a eventi rilevanti nella vita della compagnia.
Già in occasione dell’ultimo Investor Day lo scorso 30 gennaio a Citylife un gruppo di piccoli investitori è stato ricevuto dal management». Per decenni l’assemblea è stata celebrata nello storico palazzo sulle Rive di Piazza Duca degli Abruzzi prima di essere spostata anni dopo per motivi logistici nella Stazione Marittima.
Un evento immutato negli anni come la passeggiata dei vertici per arrivare dalla Foresteria in Piazza Unità al luogo dell’assemblea con sosta al Caffè degli Specchi dove il management si trovava a conversare per qualche minuto con i piccoli soci triestini.
Occasioni di confronto
Anche per compensare questa mancanza la compagnia ha deciso di creare altre occasioni di confronto.
L’ultima in ordine di tempo il progetto «Un albero per Azionista: Generali si è impegnata, infatti, a sostenere la messa a dimora di un albero per ognuno degli azionisti partecipanti all’assemblea della compagnia, sostenendo un progetto di riforestazione nelle aree devastate dalla tempesta Vaia.
Un progetto che si realizza nelle aree del Nord Italia in cui Generali è presente da quasi due secoli, per ricostruire un ecosistema ferito e ricucire il rapporto tra territorio e comunità. Tutti gli azionisti che avevano partecipato all’assemblea 2023 sono stati invitati a partecipare di persona nel luogo di piantumazione. —
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